Maria Monda – Maria Monda (Sons Vadios, 2020)

Susana Quaresma, Sofia Adriana Portugal e Tânia Cardoso sono tre, bravissime, cantanti portoghesi con caratteristiche, timbri ed estensioni vocali differenti. L’arte di questo trio vocale è intersecare sapientemente le diversità, valorizzando e mantenendo riconoscibili le individualità. Si sono conosciute frequentando il corso magistrale (mestrado) di Teatro Musicale della Escola superior de Música di Lisbona. Nel 2015 hanno dato vita ad un progetto musicale rivolto alla prima infanzia e sviluppato insieme al collettivo Teatro Monda. Tânia Cardoso viene dall’esperienza del teatro musicale, mentre Susana Quaresma e Sofia Adriana hanno esperienza di musica colta e, nel caso di quest’ultima, anche di fado e musiche tradizionali”. Ora ci consegnano un intenso e creativo primo album, cui hanno lavorato due anni, potendo contare su un appoggio parziale della Fondazione GDA e su una campagna di crowdfunding. Hanno scelto dieci temi, sia composti appositamente per il disco, sia rielaborando precedenti composizioni lusofone. Per aprire l’album, ad esempio, sono andate a rileggere “Rondel do Alentejo”, il primo testo poetico scritto nel 1913 da Almada Negreiros e a pubblicato nel 1922 nella rivista “Contemporânea” con un disegno dell’autore che ritrae due donne che danzano insieme un rondó. L’inizio sorprende piacevolmente, prima lasciando spazio alle tre voci che sembrano parlare e giocare al tempo stesso, poi lasciando spazio all’accompagnamento strumentale che non ti aspetti, con una piacevole iniezione ritmica ed echi arabeggianti che richiamano la “medina” che campeggia nel testo di Almada Negreiros. Da subito si segnala l’ispirato gioco, che ritorna in altri brani, fra le polifonie vocali e una grammatica musicale legata alla “clave” tipica di varie tradizioni afroamericane. Perfetta per animare la forma poetica breve di Almada Negreiros, imparentata con i versi popolari della Francia medievale, caratterizzata dalla ripetizione dei primi versi a metà o a fine strofa. In questo caso brilla la collaborazione con il compositore José Manuel David. Due splendidi brani vengono dalla penna di “Zeca” Afonso, “Menino d'Oiro” e “Que Amor Não Me Engana”. E la tradizione popolare portoghese sa trovare la propria strada anche in un classico brasiliano come “O Cio daTerra”, opera di Chico Buarque e Milton Nascimento, giocato sul dialogo fra le voci e le percussioni di Tiago Manuel Soares, con Sofia Adriana Portugal, Susana Quaresma e Tânia Cardoso che si incaricano degli adufe, i tamburelli di forma quadrata ricoperti di pelle da entrambi i lati. E sempre sulla relazione degli accenti percussivi e delle voci è impostato il crescendo interpretativo del brano di Amélia Muge “A monte I”. Con il compositore e arrangiatore Rodrigo Crespo sono state sviluppate “Ser Gentia” (su testo di Sofia Portugal) e un “classico” come “Ó Sino da Minha Aldeia”. Questo testo di Fernando Pessoa dedicato al suono della campana vanta già versioni musicali registrate da António Zambujo, Maria Da Fé e Maria Bethânia. Anche in questo caso la scelta dell’arrangiamento ha privilegiato le campane e le percussioni suonate da Tiago Manuel Soares a tessere una trama di rimandi fra ritmo, rintocchi e voci, a far da eco ai versi di Pessoa che raccontano come la campana del proprio villaggio risuoni nell’anima di chi l’ascolta ed inneschi il sogno che sa far risuonare l’anima, per quanto distante, allontanando il passato, avvicinando la nostalgia. 


Alessio Surian

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