Stefania Tallini e Cettina Donato – Piano 4hands (Alfa Music, 2019)

Stefania Tallini e Cettina Donato, due importanti nomi per i jazzofili, hanno preparato per i loro ascoltatori una raffinata uscita: “Piano 4Hands”, il loro primo album insieme, con undici composizioni originali, eseguite a quattro mani su un unico pianoforte. Le due pianiste hanno un percorso simile ma distinto: Stefania Tallini, l’ideatrice del duo, compositrice e arrangiatrice jazz oltre che pianista, di origine calabrese, ha all’attivo dieci dischi con pagine scritte e arrangiate da lei stessa, registrati con grandi nomi: vanta, infatti, collaborazioni con Gregory Hutchinson, Guinga, Gabriel Grossi, Gabriele Mirabassi, Maurizio Giammarco, Gabriele Coen, Javier Girotto, Matthieu Chazarenc, Andy Gravish, Michele Rabbia, Roberto Taufic, Barbara Casini, Sergio Galvao e in ambito teatrale con Mariangela Melato, Michele Placido, David Riondino, Omero Antonutti. Ha un interesse particolare per la musica brasiliana, nato ancor prima di quello per il jazz. Da parte sua, Cettina Donato, messinese, pianista, compositrice e direttore d’orchestra, vive la sua carriera artistica tra Europa, Stati Uniti, Canada e Giappone. Negli anni ha suonato con alcuni tra i didatti-jazzisti più importanti, tra cui Eliot Zigmund, Stefano Di Battista, Fabrizio Bosso, Matt Garrison, David Santoro, Vito Di Modugno, Adam Nussbaum, Ron Savage, Scott Free, Dario Deidda, Roberto Gatto ed altri. Entrambe condividono, inoltre, la passione e l’interazione con il mondo teatrale. Sei a cinque per la Tallini, l’equilibrio tra le undici tracce che si caratterizzano per la libertà, la commistione con altri linguaggi musicali, il cuore, ma anche l’empatia e l’affiatamento che si percepiscono e si toccano con mano tra le due artiste che siedono allo stesso piano per suonare insieme i loro brani. Qui non ci sono i classici o gli standard dell’improvvisazione jazzistica ma si apprezzano l’originalità e l’autonomia della creazione. Tra i brani rimangono impressi il riflessivo “A Veva” della Tallini, con l’intervento di Gabriele Mirabassi al clarinetto, mentre in “Amuri miu” della Donato, si può ascoltare l’interpretazione di Ninni Bruschetta del testo di Antonio Caldarella, scrittore siracusano che celebra un amore bello come la luna, come il mare, ricco di chiaroscuri. Ancora, in sesta posizione la geometrica “Tempus Fugit” di Cettina Donato. Avviano alla conclusione la scura “Duotango” e la saltellante “Ditty duo” di Tallini per chiudere con “Bluesy prayer” della Donato, un’espressiva, malinconica composizione. Nel complesso si apprezzano spruzzi di solarità e del sentire mediterraneo. Tallini e Donato durante i concerti si scambiano spesso di posto al piano e le loro mani si intrecciano sulla tastiera. Insieme incarnano il senso di condivisione della musica: in due si abbraccia lo strumento e si interpretano i brani scritti dall’una e dall’altra. Un ottimo esempio di originalità e di come fare musica insieme. 


Carla Visca

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