Mariposa – Liscio Gelli (Santeria/La famosa etichetta Trovarobato/Audioglobe, 2019)

A quasi otto anni di distanza da “Semmai Semiplay”, a cui seguì la scelta di Alessandro Fiori di dedicarsi al proprio percorso come solista, i Mariposa ritornano con “Liscio Gelli” album, in larga parte registrato, nel dicembre del 2013 all’Obst Und Gemüse di Cerro Veronese e che vede la band arricchita dalle collaborazioni di Serena Alessandra Altavilla (voce), già protagonista del progetto “Semmai Semiplaya” del 2012, e del cantautore siciliano Daniele Calandra (voce) ad affiancare gli storici componenti del gruppo Valerio Canè (basso elettrico, voce), Enzo Cimino (batteria acustica ed elettronica), Enrico Gabrielli (fiati, cori), Gianluca Giusti (piano elettrico e sintetizzatore), Rocco Marchi (chitarra elettrica, sintetizzatore) e Michele Orvieti (orvietronics). Salvato dall’oblio di una memoria digitale, il disco presenta dodici brani di cui due registrati nel 2010 e vede la partecipazione, come ospiti, di Valerio Sturba (violino), Daniele Rossi (violoncello), Enrico Pasini (tromba e trombone) e Vincenzo Vasi (voce). Rispetto agli album precedenti, la loro inconfondibile musica componibile, teorizzata in “Pròffiti Now! Prima Conferenza Sulla Musica Componibile” del 2005 è diventa l’incubatore di un nuovo percorso di ricerca attraverso le sonorità del liscio che, dopo la riscoperta di qualche anno fa è tornato alla più consona (e meno caciarona) dimensione delle balere. Come si intuisce dal titolo, in cui le due parole “Liscio” e “Gelli” disegnano le coordinate per orientarsi, il disco è l’occasione per scoprire i Mariposa trasformarsi in una orchestra da ballo psichedelica e destreggiarsi tra valzer, galop e tango, tradendo e reinventando gli stilemi del liscio. Il risultato è un vero e proprio complotto sonoro in cui viene reso omaggio alla figura del chitarrista australiano Daevid Allen dei Gong, qualcosa di diverso dai piani di rinascita teorizzati nelle venerabili trame da Licio Gelli. Si spazia, così, tra la mazurka di “Misericordia” e la surreale “Nando” e le sonorità caraibiche del singolo “Pura Vida, Dittatura!”, al sinuoso tango di “Licio” per giungere alle trascinanti “Golpe Galop” e “Parapagàl Polka”. Ad intercalare i vari brani sono i tre frammenti di “Niente”, a metà strada tra jazz e ambient music, mentre il vertice del disco va rintracciato nelle più recenti “Let’s Go Party” e la conclusiva “Il Lupo” che rappresentano   le composizioni più sperimentali del disco e suggellano un disco divertente ed allucinato che apre un nuovo capitolo della storia dei Mariposa. 


Salvatore Esposito

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