Li Xiantgting & Cheng Yu – The Sound of Silk. Chinese Strings (Arc Music, 2019)

Il maestro Li Xiangting, docente al Conservatorio di Pechino, non è soltanto un venerabile suonatore di guqin, la cetra a tavola “antica”, strumento eptacorde non tastato, che è pizzicato senza l’ausilio di unghie artificiali. Li suona anche il xiao (flauto dritto con imboccatura a tacca) ed è un eminente pittore e calligrafo: insomma uno studioso a tutto tondo, secondo gli antichi canoni filosofici orientali. Attiva accademicamente a diverso titolo nel Regno Unito, Cheng Yu - un tempo sua allieva - oltre al guqin suona il pipa, il liuto a manico corto dalla cassa armonica piriforme, dotato di quattro corde. Si tratta di strumenti con millenni di storia alle spalle; il suono della cetra esalta gli armonici, i glissando e produce profonde risonanze, il liuto gode da sempre di grande popolarità e ha un vasto repertorio, sia da solista che come accompagnamento, tanto nell’ambito colto quanto in quello popolare. “The Sound of the Silk”, il titolo del disco, allude al fatto che tradizionalmente le corde dei due strumenti sono realizzate in seta. Registrato in uno studio londinese, nel periodo del London International Guqin Festival dell’agosto 2018, l’album propone tredici tracce in cui si alternano interventi solisti dei due cordofoni, sia nell’esecuzione di composizioni colte - un attraversamento di secoli, dal ‘400 al ‘900 - che in improvvisazioni, dove i due musicisti dimostrano di possedere grande ispirazione e inventiva nelle loro dita. In quattro occasioni, poi, gli strumenti conversano in coppia: guqin e pipa dialogano in “Seven and Four” e “Silk London”, pipa e xiao, invece, sono insieme in “Thinking of Spring” e “Three Variations on the Yang Pass Theme”, producendo alcuni tra i motivi più elevati e toccanti di un lavoro che, in ogni modo, scorre sempre brillante. 


Ciro De Rosa

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