Soballera – Luce ‘na stella (Radici Music, 2019)

Il 4 dicembre 2016 scompariva Domenico Notarangelo, giornalista e fotografo lucano paragonato ad Henri Cartier-Bresson e Sebastiao Salgado ma, purtroppo ancora sconosciuto al grande pubblico. Sebbene non abbia viaggiato attraverso il mondo, concentrò la sua attività tra la Puglia che gli aveva dato i natali e la Basilicata dove viveva: fu amico di Carlo Levi, collaborò con Pier Paolo Pasolini alle riprese a Matera de "Il Vangelo secondo Matteo" dal cui set produsse una ampia raccolta fotografica e come dirigente politico contribuì a far eleggere ad Alilano la prima donna sindaco del Meridione, Maria Ippolita Santomassimo. A partire dai primi anni Sessanta, produsse oltre 100.000 fotografie e centinaia di ore in Super 8, immagini di eccezionale potenza evocativa che raccontano la vita del Meridione in una fase cruciale per la storia del nostro paese. A raccontare la sua storia, artistica e politica, è "docu-film "Notarangelo ladro di anime” per la regia di David Grieco, frutto di oltre due anni di lavoro ed ispirato proprio dal desiderio del fotografo lucano di preservare la sua opera. Il risultato è un ritratto di un uomo che ha messo nelle sue fotografie la sua umanità e la sua passione politica facendo risaltare le condizioni di vita del popolo che non potevano cadere nell'oblio con la scomparsa della civiltà contadina. Ad accompagnare le immagini del documentario sono i dodici brani, tra composizioni originali e riletture di tradizionali, che compongono "Luce ’na stella", secondo disco dei Soballera che segue a due anni di distanza l'ottimo "Avast" che segnava il loro esordio discografico e cristallizzava dieci anni di ricerche ed attività artistica. La formazione pugliese prosegue, così, il percorso di ricerca intrapreso circa quindici anni fa, dando vita ad un lavoro che sposta ancora più avanti i confini delle loro esplorazioni che ora dalla Puglia si estendono alla vicina Lucania, seguendo il filo narrativo delle immagini del docu-film. Prodotto, arrangiato e mixato da Giovanni Emanuele Gelao (flauti dolci e traverso, low whistle, flauto armonico, dvoianka, bifara, zampogna a paru, chalomeau, clarinetto, bouzouki, chitarra acustica), l'album è un immersione nei suoni della tradizione con i fiati di quest'ultimo che dialogano con le corte di Stefano De Dominicis (voce, chitarra battente e percussioni) e Salvatore Simonetti (chitarra classica, chitarra battente e cupa cupa) e si intrecciano con la fisarmonica di Giuseppe Volpe, supportata dai tamburi a cornice di Francesco Savino (tamburi a cornice, voce e basso). Durante l'ascolto, ad emergere è la particolare cura per gli arrangiamenti in cui risalta tanto l'utilizzo di strumentazione essenzialmente acustica, quanto l'esaltazione dell'aspetto melodico più evocativo. Ad aprire il disco è la splendida "Canto a Mascise", magistralmente cantata da Savino, e in cui spicca il testo di Michele Feo che rimanda alle strutture del canto popolare di Banzi (Pz) ed in particolare ai canti a maggese o canti del riposo. Si prosegue con il canto d'amore "E' bella" con la zampogna di Gelao che guida la linea melodica in cui verso il finale fa capolino il tamburo a cornice. Il sofferto strumentale firmato da Gelao "Facies Christi" che rimanda alle riprese de "Il Vangelo secondo Matteo", il trascinante canto della mietitura "Lu Nigghje" e il breve frammento "Matera Theme n.1" ci introducono prima alla title-track, una dolce ballata acustica scritta da Simonetti e poi alla superba "Brandano" che rappresenta il vertice di tutto il disco. Se "Damme 'o tiempo" di De Dominicis è un altra perla di grande potenza lirica, la successiva "Vòtana" spicca per la sua particolare struttura tutta giocata su fiati e percussioni. La marcia funebre ci introduce, poi, ai tre movimenti di "Sonata a Togliatti" che si scioglie in una melodia tracinante con percussioni, chitarra battente e fisarmonica in evidenza, per concludersi con il solo di zampogna di Gelao. Lo strumentale "Matera Theme n.2" ci accompagna al finale con la rilettura de "E Lu Mnestre Colombe", canzone del poeta popolare materano Giuseppe Miriello nella quale viene messo alla berlina il ministro democristiano Emilio Colombo, eletto in Basilicata e nell'immaginario popolare responsabile delle cattive condizioni di vita della regione che spingevano i suoi abitanti ad emigrare. "Luce ’na stella" conferma tutta la bontà del progetto artistico dei Soballera e in parallelo fa emergere la loro capacità di produrre musica dal taglio cinematico, muovendosi con grande attenzione attraverso i sentieri della tradizione. 


Salvatore Esposito

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