Cantante ed attrice di origine ebraica, nata in Ucraina ma di base tra Polonia e Germania, Roksana Vikaluk vanta un lungo percorso formativo e una intensa attività artistica che l’ha condotta a produrre numerosi spettacoli teatrali, nonché a collaborare a diverse attività pedagogiche e sociali. Nel corso della sua lunga carriera ha dato alle stampe dieci album, tra cui vale la pena citare “Mizrah" che l’hanno vista attraversare stili e sonorità differenti dalla musica classica al jazz passando per l’elettronica e la world music, per giungere negli ultimi anni a lavorare con l’artista tedesco Wolfram Spyra con il quale ha tenuto a battesimo un nuovo spazio artistico a Berlino, chiamato “WorldWide-Window”. Il suo nuovo album “Personnages” nasce a margine di sei anni di intenso lavoro e di ricerca e raccoglie tredici brani, registrati tra Ucraina, Germania e Polonia, tra il 2013 e il 2018. Si tratta di composizioni pensate come parti di rappresentazioni teatrali, basate tanto sulla musica popolare ucraina ed ebraica, quanto sulla poesia di avanguardia e nei quali l’elettronica sposa il minimalismo facendo da perfetta cornice alla splendida voce della Vikaluk. Il risultato è un lavoro che raccoglie le diverse sfumature che caratterizzano l’ispirazione della cantante ucraina e non è un caso che aprendo le prime pagine del booklet ci accolga nel suo pianeta popolato, con l’immagine di una stanza in cui spiccano i dipinti del nonno Stepan Danylyshyn, scenografo teatrale e costumista, un pianoforte e le foto di Frank Zappa e Miles Davis. L’ascolto si dipana dal prologo iniziale in cui il volteggiare della voce della Vikaluk ci regala una melodia ispirata da una canzone tradizionale cosacca di “Tuman Yarom/The Fog's Over the Ravine” per toccare il trittico composto da “Duzhe Malen'ku/When I Was a Young Girl”, “Tistechka z Viyamy/Cookies With Eyelashes” e “Nebesna Voda Na Vesli/Сelestial Water On Oar”, tre brani in cui vengono messe in musica le liriche di Yaroslav Pavulyak. Si prosegue prima con “Yihav Kozak Mistom/Cossack Rode Through Town”, ispirata nella melodia da una canzone folk ucraina e, poi, con le due Lemko folk songs “Oj Versze Miy, Vershe/Oh Forest, My Mountain Forest” e “Ruzha/Rose”. Se “Jak chory ptak/Like a Sick Bird” è basata su una poesia di Leyb Kvitko, la successive “Eyli, Eyli, lomo azavtoni?/My God, Why Hast Thou Forsaken Me?” nata dalla melodia di una antica preghiera ebraica. Il timbro intenso e struggente della Vikaluk ci accompagna verso il finale con “Reflections on a Jewish prayer "Ani Maamin", il canto danese “Lys, Lygtemand Lys/Shine, Lantern Man, Shine” a cui segue l’epilogo finale per piano solo “Ward No. 7”. Sebbene non di facile ascolto, “Personnages” è un lavoro rigoroso nella sua costruzione ed affascinante nelle architetture sonore, coniugando la ricerca in ambito world e la sperimentazione. Da ascoltare con attenzione. Il disco è disponibile su www.roksana.com.pl - https://roksanavikaluk.bandcamp.com.
Salvatore Esposito
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