Maurice Louca – Elephantine (Northern Spy/Sub Rosa, 2019)

Dopo gli ottimi “Salute The Parrot” (2014) e “Lekhfa” (2017), il musicista egiziano Maurice Louca ritorna con “Elephantine”, nuovo progetto che segna un ulteriore passo verso inedite conquiste sonore. Nei sei brani dell’album, registrati nell’agosto del 2017 a Stoccolma, l’energia dell’avant-jazz e la spontaneità dell’improvvisazione libera, incontrano i suoni dell’Africa e dello Yemen in un mix molto affascinante. Louca (chitarra, pianoforte e arrangiamento), è accompagnato per l’occasione da un ensemble di 12 elementi con sezione fiati, percussioni, oud, violino e voce. Il risultato complessivo è molto eclettico, brani strumentali come “The Leper” o “Laika”, sembrano rileggere la tipica ripetizione minimalista con lo spirito del miglior free jazz anni 60 e 70, mentre la traccia omonima gioca sul frequente dualismo composizione/improvvisazione con effetto estremamente dinamico. Rispetto ai precedenti lavori dell’artista, “Elephantine” vira deciso verso territori jazz, con particolare attenzione per le “inebrianti esperienze cosmiche” di Sun Ra ma anche per gli esperimenti di Don Cherry, Alice Coltrane e per certo post rock, vedi Tortoise. Se da una parte tali influenze sono chiare, dall’altra, composizioni come “The Palm Of A Ghost” per esempio, sfiorano anche la world music, riconnettendosi alle radici musicali dell’autore, nato a Il Cairo. “Elephantine” è insomma un progetto davvero appassionato, nato come occasione di scambio e comunicazione tra artisti che provengono da tutto il mondo: Egitto, Svezia e persino Italia. “Quello che questi musicisti hanno prodotto è stato molto più di quanto avrei potuto chiedere... Tutti hanno messo il proprio cuore in questo disco”. (Maurice Louca) L’album è uscito per Northern Spy/Sub-Rosa ed è reperibile in lp, cd e formato digitale, oppure, è disponibile anche per l’ascolto streaming direttamente sulla pagina Bandcamp dell’etichetta.  


Marco Calloni.

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