Cantante, autrice e compositrice, Donella Del Monaco si è formata accanto al padre Marcello ed allo zio Mario Del Monaco e vanta un articolato percorso artistico, speso tra la lirica, la musica classica e la sua esperienza con gli Opus Avantra, gruppo nato nel 1972 e nel cui nome (AVANguardia e TRAdizione) è racchiusa l’originale cifra stilistica che spazia dalla musica classica alla forma canzone per toccare il rock e l’avanguardia. Dopo aver debuttato nel 1974 con “Introspezione”, prodotto da Renato Marengo per la Trident Records (in seguito più volte ristampato anche in Giappone), il gruppo ha dato alle stampe diversi album per giungere al più recente “Venetia et Anima” del 2003. A tredici anni di distanza da quest’ultimo, Donella Del Monaco riannoda i fili del tempo con “Rosa Rosae”, concept-album sull’amore declinato tra il sacro e il profano, nato sotto la direzione artistica di Alfredo Tisocco e con la produzione di Renato Marengo. Ad accompagnarla in questo nuovo viaggio è il pianista e pianista Paolo Troncon (autore di gran parte delle musiche) e l’Opus Avantra Ensemble, la cui rinnovata line-up - a geometrie variabili - è composta da Mauro Martello (flauti, sax e duduk), Laura Balbinot (violoncello), Andrea De Nardi (pianoforte digitale e tastiere) e Giorgio Cedolin (batteria). Composto da nove brani dalle architetture sonore tanto ardite quanto visionarie, l’album sposta ancora più avanti i confini delle esplorazioni della formazione storica degli Opus Avantra verso i territori dell’avanguardia e della musica da camera, il tutto impreziosito dalle ricerche sulla voce elaborate da Donella Del Monaco e dai suoi testi che mescolano latino, italiano, veneto e francese. L’ascolto si apre con il crescendo di “Nuvole Bianche” con la voce della Del Monaco e la fisarmonica di Mirko Satto a cui segue una travolgente coda strumentale guidata dal pianoforte di Troncon e dai fiati di Martello. Se “π” intreccia un canto liturgico in latino ad una struttura musicale di impianto prog-rock, la successiva “Mandala” è un fascinoso strumentale nel quale spiccano le percussioni di Tony Esposito e il sax tenore di Andrea Martin. Si prosegue con l’oscuro vortice sonoro “Sceleratus” in cui duettano le voci di Donella Del Monaco e di Lino Vairetti degli Osanna e nella quale la viene evocata la protezione della Santa Vergine Maria (“rosa mystica divina”) contro il male rappresentato dal Diavolo. L’immaginifico strumentale “Rosa Rosae” ci introduce ai due vertici del disco ovvero la splendida “Vento del Nord”, nella quale la voce della Del Monaco incontra quella di Jenny Sorrenti e la superba “Cyrcles” che riprende un altro antico canto devozionale e che brilla per la partecipazione di Alberto Radius alla chitarra. Il canto tratto dal codice Cambridge Songs del X secolo “Aurea Lyra” ci conduce verso il finale con “Ineffabile realtà” un haiku circolare per voce e pianoforte che suggella disco forse non di semplice ascolto, ma certamente di grande spessore musicale e culturale.
Salvatore Esposito
Tags:
Italian Sounds Good