NovoTono – Overlays (ParmaFrontiere/I.R.D., 2018)

Strumentisti di talento e con alle spalle un lungo percorso formativo ed artistico, i fratelli Adalberto (clarinetto basso, clarinetto, sax soprano e clarinetto contralto) e Andrea Ferrari (clarinetto basso), oltre dieci anni fa, hanno dato vita al progetto NovoTono con l'obiettivo di esplorare nuovi territori sonori partendo dal dialogo tra i rispettivi strumenti a fiato d'elezione. In questo senso vale la pena citare quanto i due fiatisti scrivono nelle pagine del loro sito: "Il suono e il silenzio, intesi come primari elementi di un percorso di esplorazione, sono in sé l’essenza di un viaggio espressivo attraverso il quale la comunicatività emotiva personale entra in gioco dando vita al momento creativo. L’ascolto esterno ed interno, l’ambiente in cui l’evento si compie, lo spazio temporale e la produzione sono un tutt’uno e costituiscono l’atto creativo stesso. Composizione e improvvisazione sono due elementi organizzativi dell’elemento suono, diversi e complementari che concorrono a dar forma e vita alle diverse identità musicali". Cura compositiva e tensione costante verso l'improvvisazione erano gli ingredienti del loro debutto "Wanderung", pubblicato nel 2007 e che ritroviamo anche in "Overlays", nuovo album", registrato presso gli studi di ArteSuono di Stefano Amerio a Cavalicco (Ud), nel quale hanno raccolto dodici brani che nel loro insieme ampliano il raggio delle ricerche del duo lombardo attraverso un flusso continuo di invenzioni, sovrapposisioni, spaccati melodici, ricercatezze timbriche e increspature sonore. In assoluta libertà, i fratelli Ferrari danno vita ad un interplay dall'impostazione free in cui si colgono strutture cameristiche, echi di swing e chiaroscuri, il tutto impreziosito da una tessitura ritmica che pervade ogni traccia. Rispetto al disco precedente, si coglie da un lato l'abbandono di certi stilemi dell'avanguardia e dall'altro vengono esaltati i richiami alla musica colta come alle sonorità del Mediterraneo, non senza addentellati che li legano al rock e alla fusion. Durante l'ascolto si apprezzano tanto il loro eccellente bagaglio tecnico, quanto i loro virtuosismi ma ciò che colpisce è la capacità di eleborare architetture sonore mai banali in cui ogni fraseggio è ben strutturato e carico di sfumature. Le due voci non si sovrastano mai e procedono insieme alla ricerca di quell'irripetibile momento creativo che si origina ora da partiture ora da intuizioni sorprendenti. In questo senso vale la pena sottolineare la cura riposta nelle composizioni, equamente divise tra i due, come nel caso della suggestiva "Idea" che apre il disco, le incursioni nelle sonorità black di "Density" o ancora nel gustoso cantabile "Half". Se i vertici del disco sono certamente la title-track e "Two lakes" che chiudono il disco, altrettanto superbo è splendido omaggio a Roscoe Mitchell e a Ornette Coleman in "Intermezzo", un brillante medley che incrocia "Odwalla" e "Lonely Woman". A completare il disco non manca anche l'aspetto immaginifico con il bel teaser per la regia e la fotografia di Cristina Crippa realizzato nella città fantasma di Consonno (Lc), destinata negli anni Sessanta a diventare la Las Vegas italiana e distrutta da una frana nel 1976. Questo non-luogo senza memoria ed identità viene sonorizzato dalla musica elegiaca dei fratelli Ferrari che sembra evocare quel deserto dell'anima che si fa largo pian piano nel mondo che ci circonda. Insomma "Overlays" è un disco raffinato e denso di musica colta che non mancherà di regalare emozioni agli ascoltatori più attenti. http://novotono.com 


Salvatore Esposito

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