Cantautrice cagliaritana di belle speranze e dotata di una vocalità dal timbro riconoscibile, Noemi Balloi vanta un articolato percorso formativo, intrapreso sin da giovanissima studiando presso il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” di Cagliari e proseguito con la partecipazione a numerosi corsi, stage e masterclass sulla tradizione musicale sarda e la world music. Parallelamente agli studi, si è dedicata anche all’attività artistica, mettendo a frutto le esperienze maturate negli anni e, dopo la partecipazione alla settima edizione del Premio Andrea Parodi nel 2014, nel 2015 le è stato conferito il Premio Speciale della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli, nell’ambito de Li Ucci Folk Contest. Ha cominciato, così, a prendere vita l’idea di cristallizzare il lavoro compiuto negli anni, cristallizzando le sue composizioni in un disco che successivamente è stato finalizzato grazie alla collaborazione di diversi musicisti come Roberto Bernardini (chitarre e oud) che ha curato l’arrangiamento della maggior parte dei brani, Silvano Lobina, Stefano Mulas (basso), Giancarlo Murranca (percussioni), Bruno Camedda e Antonello Carta (fisarmoniche), Vladimiro Atzeni, Giuseppe Salis e Matteo Gallus (archi). “Tramas”, questo il titolo dell’opera prima della Balloi, nasce sotto gli auspici di Paolo Fresu che ne ha firmato le note di copertina sottolineando come la cantautrice sarda sia riuscita “inventare il nuovo musicale in Sardegna (...), intrecciando e cucendo sapientemente un patchwork multicolore composto da suoni e lingue che rimandano a mondi distanti”. L’ascolto rivela un lavoro dal taglio personale nel quale i dodici brani originali compongono i capitoli di una sorta di autobiografia in musica in cui si intrecciano spaccati familiari e riflessioni personali. Dal punto di vista musicale, l’ordito costruito dalla Balloi compone un affresco dalle diverse sfumature che passa attraverso i suoni del Mediterraneo, dal fado portoghese alla musica sarda, per toccare il Sudamerica. In questo senso, se a colpire è la cifra stilistica che caratterizza l’approccio al songwriting, dall’altro alcuni arrangiamenti, forse dettati dalla necessità di far emergere la varietà delle proprie passioni musicali, riflettono quella genuina ingenuità di fondo che spesso permea i dischi di debutto. In ogni caso, alla fine, ad emergere sono le potenzialità della Balloi che traspaiono dalla scrittura di “Suttascala” della quale colpisce il testo, la filastrocca campidanese “Carroga beccia” che introduce alla gustosa “Croda sa musca” , la ninna nanna “Asseliu” e l’intreccio tra Balcani e Maghreb di “Scida!” che rappresenta uno dei vertici del disco. La sfida per il futuro sarà certamente il valorizzare al meglio la propria cifra stilistica e compositiva puntando su una elaborazione più personale e meno derivativa della tradizione. E’ possibile acquistare il disco contattando: noemiballoitramas@gmail.com o su Facebook.
Salvatore Esposito
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