Attivo, a partire dagli anni Settanta, nell’ambito della musica di riproposta, Silvio Trotta vanta un lungo percorso artistico costellato da numerose ricerche sul campo e da diverse esperienze musicali a partire da I Musicanti del Piccolo Borgo con cui ha inciso diversi dischi, passando per le fortunate esperienze con Trio Tresca e Viulan, fino a toccare la collaborazione con l’indimenticato cantastorie toscano Riccardo Marasco. Il suo nuovo album “Confessioni di un musicante” cristallizza un concept live, nato nel 2013, ed arricchitosi in itinere di numerosi musicisti, provenienti da esperienze artistiche differenti ma uniti dall’amore per l’opera di Angelo Branduardi. A riguardo, nelle note di copertina, Silvio Trotta scrive: “La mia ammirazione e il mio interesse per il Maestro ha radici lontane nel tempo, ho sempre rintracciato e riconosciuto nella sua musica le mie stesse grandi passioni: la musica popolare italiana, le sonorità nord europee, la musica antica sacra e profana e soprattutto la ricerca e il recupero di quel patrimonio culturale immateriale tramandato in ogni angolo del mondo”. Il risultato non è semplicemente un disco tributo ma piuttosto un vero e proprio atto d’amore nel quale Trotta rilegge diciotto brani del repertorio del cantautore lombardo, filtrandoli attraverso la sua quarantennale esperienza nell’ambito della musica tradizionale. Emergono, così, i tanti addentellati che legano indissolubilmente l’ispirazione di Branduardi alla cultura popolare e nel contempo vengono esaltate le strutture originarie dei brani. Ad accompagnare Silvio Trotta (Voce, mandolino, mandoloncello, chitarra battente, chitarra acustica, tamburello e tammorra) in questa nuova avventura sono i Malandrini in Folk, una sorta di all-star band composta da Alessandro Bruni (Chitarra classica, mandolino, bufù e banjo), Andrea Nocentini (Batteria e percussioni), Massimo Giuntini (Uilleann pipes, flauti irlandesi, bouzouki, bodhràn e charango), Maurizio Bozzi (Basso elettrico e contrabbasso), Michela Fracassi (Violino e viola) e Stefano Tartaglia (Flauti dritti e piffero) a cui si aggiungono come ospiti i Viulàn al completo, Christian Di Fiore (Zampogna e organetto), Paola Pasquini (Viola), Carmelo Giallombardo (Viola), Claudia Bombardella (Voce e sax baritono), Nando Citarella (Voce e tammorra) e Cesare Guasconi (Ghironda). Durante l’ascolto si spazia da estratti dei primi album degli anni Settanta come “La Luna” con la bella versione di “Confessioni di un malandrino” e “Cogli la prima mela” con il brano omonimo, si passa attraverso “Cercando l’oro” del 1983 da cui arriva quel gioiello che è “Il Ciliegio” e da “Il dito e la luna” del 1998 dal quale è ripresa “Lamento Di Un Uomo Di Neve” con testo di Giorgio Faletti. Non mancano i grandi classici come “Ballo in Fa Diesis Minore”, “La serie dei numeri” e “Alla Fiera dell’Est” ma spiccare sono certamente perle meno note come “State Buoni Se Potete”, con la partecipazione dei Viulàn, dal film l film omonimo diretto da Luigi Magni e dedicato alla vita di san Filippo Neri, e “Il Sultano Di Babilonia e La Prostituta” da “L’infinitamente Piccolo” dedicato a San Francesco d’Assisi. “Confessioni di un musicante” è, insomma, un disco da ascoltare non solo per la qualità artistica, ma anche per la passione con cui è stato realizzato.
Salvatore Esposito
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