Le origini della canzone d’autore abruzzese vanno rintracciate nel Cenacolo Michettiano, fondato alla fine dell’Ottocento da Francesco Paolo Michetti, Gabriele D'Annunzio, Costantino Barbella, Paolo De Cecco e Francesco Paolo Tosti. Sull’onda lunga del crescente successo della musica napoletana che si andava diffondendo in Italia e nel mondo, cominciarono a prendere vita canzoni che coniugavano la poesia con le strutture tipiche del canto tradizionale, il tutto impreziosito dall’utilizzo del dialetto. La cultura orale trovava, così, una nuova dignità in canzoni come “La Viulette”, firmata dall’ortonese Tosti che, a buon diritto, può essere definita una delle prime composizioni d’autore in dialetto abruzzese. Da allora con il progressivo abbandono delle campagne, le radici della cultura popolare in uno con il dialetto vennero messe da parte, in un processo di rimozione che andava di pari passo all’industrializzazione. Solo con il movimento della riproposta, il patrimonio della cultura immateriale è riemerso dall’oblio, trovando terreno fertile nell’opera e nella dedizione di molti. La sfida degli ultimi anni è però nella tensione verso la tradizione in movimento che mette da parte la musealizzazione a favore di una sua proiezione verso il futuro. Un esempio in questo senso è da rintracciare in “Poesie In Musica”, libro con cd (venduti anche separatamente) realizzato dalla poetessa Maria Seccia e dal cantautore Biagio Di Carlo, i quali hanno unito le forze con l’intento di ridare forza e vigore al progetto di canzone d’autore abruzzese del Circolo Michettiano. Architetto di professione e musicista per passione, Di Carlo costruito strutture musicali semplici e nel contempo efficaci nel valorizzare le liriche della Seccia, colorandole di echi di musica latina, tratti di musica brasiliana e strutture che rimandano ora al jazz ora alla canzone d’autore. L’ascolto ci consente, così, di immergerci in un immaginario poetico disincantato che si compone attraverso le quindici canzoni raccolte nel disco e nel quale si spazia dall’iniziale “Dolge Amore” alle cartoline d’Abruzzo di “'N Cime a La Majelle” e “A La Casa De Lu Marinare”, dalla riflessiva “Dentre a na cunchije” alla dolce “Na Sirinate” fino a toccare il canto natalizio “Citile Sante”. “Poesie in musica” è, dunque, un lavoro di puro artigianato sonoro che rende omaggio ad una tradizione poetica dalle radici profonde, proiettandola verso il futuro. Il libro può essere acquistato su lulu.com
Salvatore Esposito
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