Si potrebbe partire con i grandi nomi, da Roberto Vecchioni a Claudio Lolli a cui l'edizione 2018 era dedicata. Invece preferiamo iniziare dalla fine, da quel progetto dell'Orchestra multietnica di Arezzo che nella serata finale del Premio Ciampi ha caratterizzato l'intera seconda parte dello spettacolo. Sono circa trenta gli elementi che danno vita a questo sodalizio artistico che dura da dieci anni: provengono da vari paesi del mondo (Albania, Argentina, Bangladesh, Colombia, Costa d’Avorio, Giappone, Libano, Romania, Russia, Somalia) e coprono varie sonorità con sezioni fiati, tastiere e fisarmoniche, chitarre, basso, fino a un nutrito gruppo di percussioni. Il lavoro di Enrico Fink come concertatore e direttore ha portato al raggiungimento di una coesione non scontata date le varie provenienze e attitudini musicali. Così le scelte dei brani e gli arrangiamenti hanno saputo conquistare il pubblico anche perché l'Orchestra era riuscita a coinvolgere ospiti di livello come Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli, Andrea Salvadori, Paolo Benvegnù e Dente a cui si è aggiunta Isabella Ragonese nella lettura di testi.
Tra Ciampi (sottolineiamo la versione di “Fino all'ultimo minuto” di Benvegnù) e gli zingari felici di Lolli evocati con il testo, l'Orchestra ha lasciato un sapore dolce nel finale di ua serata durata tre ore. Prima di questo set non possiamo non rimarcare la presenza di Teresa De Sio, splendida frontwoman e musicista che l'Italia non dovrebbe mai dimenticare. Gli omaggi a Pino Daniele e Matteo Salvatore e i suoi originali mostrano idee e mestiere non sempre riscontrabili altrove.
Torniamo ai nomi citati a inizio articolo. Claudio Lolli, che aveva partecipato a tre edizioni della rassegna che gli aveva consegnato il riconoscimento alla carriera, ha avuto il giusto omaggio dopo la sua scomparsa in agosto. Alla presenza della famiglia, sul palco il ricordo è stato affidato alla voce e alla chitarra del suo collaboratore storico Paolo Capodacqua a cui si è aggiunto in un brano Marco Rovelli. Inoltre l'inizio della serata è stato caratterizzato dalla lettura de “I musicisti di Ciampi” a cura di Paolo Pasi con l'accompagnamento al pianoforte di Andrea Pellegrini.
Il premio speciale consegnato a Roberto Vecchioni, fresco di album nuovo, è stato accompagnato dalle splendide “Luci a San Siro” e da una poetica “Chiamami ancora amore” a testimoniare che per il professore non è ancora tempo della pensione.
Concludiamo, con coloro che sono stati selezionati dal concorso nazionale, con livello dei partecipanti sempre più alto: i fiorentini Frigo hanno vinto grazie al loro proposta legata a un cantautorato rock, mentre il riconoscimento per la migliore cover di Ciampi è stato assegnato a Lorenzo Kruger, già con i Nobraino, autore di una divertente e originalissima versione di “Te lo faccio vedere chi sono io” interpretata senza strumenti e declamata di fronte a uno smartphone. Infine il premio per la migliore cover internazionale è andato all'italo-americana (toscana con residenza e attività artistica a Austin) Giulia Millanta grazie a “Tu no”, diventata “Not You”.
Foto di Furio Pozzi per Premio Ciampi 2018
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