Bert Jansch – A Man I’d Rather Be Voll. 1 e 2 (Earth Recordings, 2018)

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Grande revival per Pentangle e zone limitrofe! Mentre viene ristampata l’opera omnia del quintetto britannico che ha scritto la storia del folk-revival, la Earth Recordings continua il recupero della discografia del grande cantau-tore e chitarrista scozzese Bert Jansch: stavolta nessun inedito, soltanto (si fa per dire) due box-set con la ristampa integrale dei primi otto CD solisti (o me-glio, incluso Bert and John, insieme al collega Renbourn). La ricetta è la solita: parte grafica curatissima, la confezione a cofanetto è un piacere anche da te-nere in mano, e un apparato critico affidato agli interventi, rispettivamente, di Bill Leader, produttore dei primi dischi di Jansch, (con un interessante, sguardo complessivo sul periodo, particolarmente al mondo della discogra-fia) e del redattore di Mojo, Dave Henderson. Alcuni di questi dischi sono parte della storia del folk e della canzone d’autore britannica, basti pensare al primo omonimo o a “Jack Orion” citati da Neil Young e Jimmy Page come fonte di grande ispirazione per il lavoro strumentale e di scrittura, o “Rosemary Lane”, episodio di una bellezza cri-stallina. 

Ma anche i forse fin troppo arrangiati “Nicola”, “Birthday Blues” e “Moonshine” e il sempre poco considerato “It Don’t Bother Me”offrono mo-menti di grande qualità e alcune gemme dimenticate, come il duetto con Roy Harper in “A Man I’d Rather be” o le seconde voci di Mary Hopkin nella poe-sia di Peggy Seeger e Ewan MacCall “The First Time Ever I Saw Your Face”, la bella “Go Your Way My Love” di Ann Briggs (anche per lei la Earth Recor-ding sta effettuando un’opera di riedizione) o le incantate melodie psycho-pop di “Birthday Blues” che sembrano uscite da un album di Beck. Considerato che i due cofanetti vengono messi in vendita a un prezzo tutt’altro che esoso, meno di 50 euro a cofanetto, sarebbe l’occasione per sco-prire uno dei grandi della musica di ogni tempo, grandissimo autore e chitar-rista fenomenale. Magari accompagnando l’ascolto con il libro “Dazzling Stranger” di Colin Harper, che oltre ad essere una bella biografia di Bert è una fantastica fotografia della Londra degli anni ‘60, con particolare attenzione al mondo dei Folk Club, e, perché no, con la visione del documentario “Acoustic Routes”, di recente reso disponibile in una bella confezione DVD/CD. 


Gianluca Dessì

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