Hamilton de Holanda ci riprova: il grande virtuoso del bandolim, il mandolino a dieci corde, per mezzo del quale coniuga da oltre un decennio choro, jazz, e world music, dopo l’exploit con il disco “Samba de Chico”, dedicato a Chico Buarque, disco che gli è valso anche ben due Grammy Award, esplora il mondo di un altro gigante della musica popolare brasiliana, Milton Nascimento. Il disco, accreditato al quintetto o non al solo Hamilton come il suo predecessore, è un capolavoro di arrangiamenti, di suono e di tecnica strumentale, ma non è il solo leader a farla da padrone: una nota di merito all’armonicista Gabriel Grossi, fondamentale nel sound, ma degni di menzione anche il chitarrista e cantante Daniel Santiago e la storica sezione ritmica con Andrè Vasconcelos e Marcio Bahia. Il sentito tributo a Bituca (questo è il soprannome del cantautore carioca), si avvale anche della presenza della cantante di samba Alcione (sua l’interpretazione vocale in “Travessia”) e dello stesso Nascimento che presta la sua voce nel brano di apertura “Bicho Homem” e in quello di chiusura “Guerra e Paz”, uno dei due brani oroginali scritti da Hamilton de Holanda presenti nel lavoro.
Le tracce reinterpretano brani della prima parte della carriera di Milton, tratti per lo più dai suoi capolavori degli anni ‘70 come i due “Clube da Esquina” e “Minas”. A versioni strumentali si alternano brani cantati (o meglio, vocalizzati) da Daniel Santiago e dallo stesso Hamilton de Holanda, nella fattispecie l’altro brano originale, “Mar da Indeferença”, ispirato alla tragedia dei migranti e soprattutto ai bambini morti nel tentativo, spesso vano, di attraversare il mediterraneo. In un disco irrorato di grande musica lungo tutta la sua durata, sono proprio i due brani scritti da Hamilton a risultare fra i migliori. Le interpretazioni spesso espandono i confini delle versioni originali: è il caso di “Ponta de Areia”, reso famoso da una bellissima interpretazione di Elis Regina, la cui parte armonica è rielaborata e l’unisono bandolim/armonica è l’unico indizio che rimanda al brano originale.
Un capolavoro la versione per solo bandolim del classico “Cançao da America”, così come l’accompagnamento dello stesso strumento a “Travessia”, cantata da Alcione. Il quarto capitolo del Quinteto di Hamilton de Holanda (i primi tre dischi compongono la trilogia “Brasileiros”) ne celebra alla grande i primi dieci anni di attività e rendono il giusto tributo a uno dei grandi monumenti della MPB che quest’anno compirà settantacinque anni.
Gianluca Dessì