Li Ucci Festival, Cutrofiano (Le), 11-17 Settembre 2016

Cutrofiano, terra d’argilla, terra de Li Ucci, terra di mani sapienti che hanno creato e modellato negli anni, vasi, fischietti in terra cotta e musica. Da questa mescola, diluita non solo con acqua, nascono Li Ucci, gruppo storico salentino, cantori e custodi di una tradizione che rivive in questo festival. Nessun vaso greco da contemplare attraverso il vetro spesso di una teca, niente filtri, questo è il festival di Cutrofiano, non è soltanto “Pizzica di Cutrofiano”, non è solo “Pizzica degli Ucci”, è l'essenza della musica, questo profumo di note floreali, è visibile negli addobbi e nei mazzi di fiori offerti dai fiorai, come benvenuto alle donne di questo festival. Proprio a Cutrofiano si è conclusa sabato 17 settembre la VI edizione de Li Ucci Festival: nove giorni di festa, sotto la direzione artistica del percussionista Antonio Melegari. All’interno di questo contenitore culturale, si sono susseguiti concerti, premiazioni, proiezioni di documentari, biciclettate culturali, mercatini artigianali di qualità e biologici, costruzioni artigianali dal vivo di ciaramelle e zampogne e tanto ancora, aspettando il Concerto-Evento di sabato 17. Il turismo di massa è fuggito a gambe levate o lavate dalle prime gocce d'acqua cadute a settembre. 
La stagione può incominciare a essere definita bassa, ma la qualità di questa manifestazione resta sempre alta, confermandosi all'altezza della mission che gli organizzatori si sono prefissati di raggiungere "ricordare prima di tutti i cantori de “Li Ucci“, lo storico gruppo cutrofianese custode degli stornelli, dei canti d’amore e di lavoro, spesso improvvisati al ritmo del tamburello. 
Uccio Bandello, Uccio Aloisi e Narduccio Vergaro sono stati depositari e interpreti di una tradizione raccolta e coltivata da una nuova generazione di musicisti, cantori e ricercatori. Nel corso degli anni, il gruppo ha coinvolto anche Uccio Melissano, Uccio Casarano, Uccio Malerba, Pippi Luceri, Giovanni Avantaggiato, Pino Zimba e Ugo Gorgoni. Nella serata conclusiva il pubblico è quello delle grandi occasioni, la piazza è stracolma di gente. Il canta-attore P40 e Donna Lucia sono i primi a esibirsi, aprendo il Concerto-Evento, seguiranno a stretto giro oltre 50 artisti, accompagnati da Li Ucci Orkestra, una band composta da 20 musicisti. Tantissime le donne sul palco, da Marina Leuzzi a Lina Bandello, Federica Caroppa, Francesca Ruggeri, Antonella Fiorentino, Michela Sicuro, le danzatrici Laura Boccadamo, Cristina Frassanito, Veronica Calati, Stella Temperanza, Sara Albano. 
Il pienone è ovunque, anche sul palco, sono in tanti questa sera a chiamarsi Antonio, l'accrescitivo in questo caso di Uccio, uno dopo l'altro si alterneranno, Mino Giagnotti, Antonio Amato, Gigi Marra, Antonio Castrignanò, lo stesso Antonio Melegari e tanti ancora, accompagnati dagli arrangiamenti travolgenti dell'Orkestra. Chiediamo al direttore artistico Antonio Melegari di parlarci di questa VI edizione: “Abbiamo scelto di accostare ad alcune voci più mature già con esperienza del palco, voci giovani e fresche ma con gran talento. Un Salento che offre tanti artisti e noi siamo alla ricerca sempre di volti e voci nuove. Siamo soddisfatti della riuscita del festival, ovviamente dove la semplicità è padrona di casa e va a braccetto con la professionalità dei musicisti coinvolti. Abbiamo deciso di scommettere nella destagionalizzazione ed è una scommessa che abbiamo vinto. Le tantissime persone presenti si sono lasciate coinvolgere emotivamente, in questi nove giorni, sette di festival e poi anteprima e festa finale. Tutte serate interessanti musicalmente, dove il pubblico è stato fino alla fine ad ascoltare, ballare e divertirsi. Siamo convinti di avere un bel pubblico di qualità, il turismo che portiamo a settembre è di gente davvero interessata a ciò che stiamo facendo. 
A Cutrofiano, le strutture ricettive (hotel, b&B) hanno avuto un ottimo riscontro. Soddisfazione tanta, sacrifici tanti e lavoro tanto. Le istituzioni dovrebbero essere più attente verso questo festival, perché per realizzarlo sono necessarie grandi risorse e con maggiori contributi potremmo certamente ampliare la proposta culturale. Il nostro obiettivo per il futuro è certamente quello di mantenere il festival a settembre, cercando di offrire un livello qualitativo sempre più alto, allargando gli orizzondi anche verso la world music. In ogni caso è nostra intenzione conservare intatta la formula del concerto evento, la cui scaletta sarà sempre dedicata al repertorio degli Ucci”. Da ultimo facciamo notare ad Antonio Melegari, che l'intuizione di premiare i gruppi che si sono contraddistinti in varie categorie è altrettanto vincente, come vincenti e avvincenti si sono dimostrati i Sancto Ianne (Benevento) neo-folk d'autore, premiati con il "Premio Carriera e Qualità" nella cornice della masseria Astore, in un live che ha deliziato «un pubblico attento che ti guarda dritto negli occhi e ti da la giusta carica», sono state queste le parole di ringraziamento di Gianni Principe, voce del gruppo. "Vorrei volare" cantava Uccio Aloisi, e gli organizzatori del Festival hanno scrutato l'orizzonte dall'albero maestro, e hanno visto lontano e in profondità, scommettendo sul radici, quelle che affondano nella loro Terra. Una terra a sfera, magica, non una zavorra. 


Giovanni Epifani

Immagini tratte dalla pagina Facebook de Li Ucci Festival

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