Folkermesse, Casale Monferrato (AL), 16-25/09/2016

Si è chiusa domenica scorsa la trentaduesima edizione della “Folkermesse”, manifestazione che ha visto per sei serate, distribuite lungo due week end, dal 16 al 25 settembre, la città di Casale Monferrato tornare importante centro della musica folk in Piemonte. La storica manifestazione casalese, organizzata dall’Associazione Culturale EthnoSuoni e diretta da Maurizio Martinotti (ricercatore e musicista, tra gli artefici della rinascita del folk italiano negli anni ’70 con la Ciapa Rusa), in questi tre decenni è stata un punto centrale, in Piemonte e non solo, per la riscoperta e la diffusione della musica folk, con un lavoro prezioso di ricerca nella tradizione popolare, ma anche di sostegno alle nuove formazioni. Da qui sono passati i nomi migliori della scena folk italiana, (impossibile citarli tutti, da Ricardo Tesi ai Tre Martelli, dai Caliacanto ai Baraban) qui sono nati incontri, amicizie, progetti. L’edizione 2016, svoltasi tra le pareti dal Salone Tartara e la nuova location della Corte del Castello, è riuscita ancora una volta a rappresentare al meglio le molte anime della musica popolare italiana, dalle proposte più tradizionali a quelle più contaminate. 
Il cartellone ha visto alternarsi alcuni ritorni storici e molte nuove promesse. Tra i primi, Raffaello Simeoni (ricercatore e fondatore dei Novalia), che ha avuto il compito di aprire la Folkermesse n. 32, tornato a Casale con il suo nuovo spettacolo “De la’ de l’acqua sta’ la mia morosa”, Simone Campa, fondatore de La Paranza del Geco, con l’Orchestra Suonatori, e Roberto Tombesi, anima dei Calicanto (anche questo un gradito ritorno alla Folkermesse), per presentare il suo primo album da solista. Tra le formazioni più giovani, da ricordare l’irish combat folk dei piemontesi Folkamiseria, i liguri Uribà, le contaminazioni elettroniche dei Saber Sistème, costola dei Gai Saber, anch’essi presenti nella stessa serata, e soprattutto gli scatenati fratelli Nicolò e Simone Bottasso dell’omonimo duo. Proprio questi ultimi sono stati tra gli artefici della serata più interessante, quella di sabato 24, insieme all’eclettico Gigi Biolcati ed a Roberto Tombesi. Il fondatore dei Calicanto ha aperto la serata da solo, organetto e voce, per poi chiamare sul palco Gigi Biolcati e per proporre con il percussionista (già presente nel suo ultimo disco) un inedito duo live organetto e percussioni. 
Biolcati, lasciato poi da solo sul palco per presentare il suo album "Da spunda", ha dato prova di essere un vero one-man-band, capace di creare suoni da qualunque oggetto, e in grado di attraversare i generi musicali con una facilità estrema. A lui si sono aggiunti in seguito i fratelli del Duo Bottasso, esponenti di punta della nuova generazione folk, capaci di innovare e ridare vigore alla musica, arrivando a contaminazioni ardite con il jazz di Thelonius Monk. E quando la serata sembra volgere al termine, torna sul palco Roberto Tombesi, e i quattro musicisti insieme propongono un omaggio a Maurizio Martinotti, “Piccole storie”, tratto dal progetto “Padus” che vide i due collaborare. Tre generazioni diverse sullo stesso palco, e tre modi diversi di rifarsi alla musica delle proprie radici, ma con un filo rosso che unisce le tre proposte, il filo rosso della musica popolare: questa è stata alla fine l’immagine più bella e rappresentativa della 32° edizione della Folkermesse. 


Giorgio Zito 

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