Storico esponente della scena cantautorale romana, Edoardo De Angelis, partendo da quella fucina di talenti che fu il Folkstudio di Cesaroni, si guadagnò il successo nei primi anni sessanta con “Lella”, ballata narrativa cantata in dialetto romanesco; da allora la sua carriera è stata caratterizzata da oltre venti album, come solista e alla guida di Schola Cantorum e da una intensa attività dal vivo. Lo abbiamo intervistato prima del recente concerto presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, per farci raccontare il suo nuovo album “Non Ammazzate Anna”, che nasce dalla collaborazione con il pianista Primiano Di Biase e il percussionista Marco Testoni.
La Videointervista
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Come nasce il progetto “Non Ammazzate Anna”?
Edoardo De Angelis – Nasce rapidamente, da una occasione. Verso la fine dello scorso anno sono venuto a conoscenza del fatto che una band romana, L’Orchestraccia, aveva utilizzato “Lella”, una mia canzone, per una campagna di sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Lodevole il principio, ma mi sembrava poco adatta la scelta della canzone, e questo anche a mio danno perché “Lella” è la storia di un brutale omicidio senza pentimento. Ritenevo non fosse il caso di utilizzare questa canzone, e per farla breve, sono entrato un po’ in polemica, così ho scritto una lettera aperta ai giornali, dissociandomi da quella operazione.
Escludendo proprio “Lella” che già non cantavo da un po’ di tempo per gli stessi motivi, ho deciso di mettere in piedi un progetto, dal mio punto di vista, che fosse un omaggio, un segno di riconoscenza verso l’universo femminile. Insomma un post “Lella”. Quale migliore occasione per recuperare “Non Ammazzate Anna”, canzone scritta, non strumentalmente perché si parla di una canzone di trent’anni fa. Volevo che questo disco non fosse simile, riconoscibile, o rapportabile agli altri, pertanto ho lasciato a casa la chitarra, ed ho pensato ad uno strumento portante come il pianoforte suonato da un eccellente strumentista Primiano Di Biase, e a dei colori che potessero dare anche un treno di percussioni e di ritmo utile, e naturale è stata la scelta di Marco Testoni, che utilizza questo strumento bellissimo e celestiale che sono le kaisa drums. Pianoforte e percussioni, insomma.
Come si sono svolte le sessions?
Edoardo De Angelis - Con Marco Testoni non ho avuto grandi difficoltà, perché abbiamo suonato insieme tantissime volte, collaboriamo da circa venticinque anni, anche se più di recente le nostre strade sono tornate ad incrociarsi nel 2011 in occasione del Concerto del Primo Maggio. E’ stato un lavoro abbastanza semplice, ho trovato prima delle immagini, delle figure musicali diverse, essendoci solo il pianoforte si correva il rischio di realizzare un disco per soli piano e voce, invece volevo che ogni canzone avesse una sua veste e una sua tavolozza di colori particolare. Tutto sommato così è stato. Con l’aiuto di Primiano, e delle percussioni di Marco Testoni, sono riuscito a trovare facilmente quello che cercavo.
Marco, dal punto di vista ritmico quali sono i colori che hai aggiunto alle canzoni di Edoardo?
Marco Testoni – Vorrei aprire brevemente una parentesi per raccontare un'altra piccola particolarità relativa alla realizzazione di questo progetto. Avevo scritto una colonna sonora per un film dedicato alla violenza sessuale, che si chiama “Black Out”, e per la canzone principale chiesi ad Edoardo di scriverne il testo. Questa coincidenza sul tema della violenza contro le donne, è stato il primissimo passo verso la realizzazione di questo album, e non è un caso che nel disco sia presente una versione cantata in duetto da Antonella Ruggiero.
Edoardo De Angelis – Nel film è presente una versione diversa del brano, con una concezione ed un arrangiamento differente, ed è cantata dalla sola Antonella Ruggiero, mentre quella del disco è cantata in duetto.
Marco Testoni – Tornando ai colori musicali, il mio lavoro si è indirizzato verso il rinnovamento del concetto di percussione per la canzone. Normalmente nelle canzoni, le percussioni tengono il ritmo, io ho cercato di fare quello che faccio negli altri miei dischi, ovvero di lavorare sul lirismo del ritmo, cercando di trasformarle in una voce melodica. Le caisa drums sono strumenti intonati, hanno delle note, sono un po’ la vendetta di noi percussionisti che finalmente possiamo non solo tenere il ritmo, ma anche “rompere le scatole” alla linea melodica. Credo che questo sia il primo disco di canzone d’autore dove sono presenti questo tipo di strumenti, e sono felice di averlo realizzato con Edoardo.
Edoardo, come si inserisce questo disco nella tua produzione artistica, e nel tuo approccio sonoro?
Edoardo De Angelis - “Non Ammazzate Anna”, è completamente diverso dai precedenti. Non avrei mai immaginato di fare nella mia carriera un disco senza la chitarra. Questa è una cosa formale, ma ha anche la sua importanza perché, liberandomi della chitarra e lavorando sull’asciutto, ho realizzato un disco minimalista, che mi ha consentito di aprirmi verso la dimensione della voce che i cantautori hanno sempre un po’ appesa alle corde della chitarra. Quindi, senza questa situazione ritmica e melodica della chitarra, sono stato costretto a cantare un po’ di più e mi sono anche divertito. E’ un album che potrebbe rappresentare un passaggio, ma non voglio dire altro sul prossimo, se ci sarà e quando, però non vorrei ancora andare in pensione.
Oltre alla nuova versione di “Non Ammazzate Anna”, e la già citata “Io Credo, Io Penso, Io Spero”, tratta dalla colonna sonora del film Edoardo De Angelis - "BlackOut”. Nel disco sono presenti altre composizioni nuove?
Edoardo De Angelis - C’è una canzone che trovo bellissima. E’ proprio una canzone in quanto tale. E’ la prima volta che mi cimento con una canzone di questo tipo. Si chiama “Io Sono L’Amore”, ed è nata da una collaborazione con Franco Simone che ne ha curato la musica, e il testo è mio. Si tratta di un brano nato come provino per una giovane cantante, Enrica Arcuri, che avrebbe dovuto partecipare a Sanremo Lab, e che è ospite del disco. Devo dire che questa canzone, sebbene non ripagata dal successo a Sanremo dove è stata esclusa, nei concerti riscuote un grande successo, anche grazie alla voce di Enrica, che molti paragonano a Maria Carta e ad Edith Piaff, in quanto ha un approccio vocale molto particolare per essere solo una ragazza di vent’anni.
Guccini diceva che “a canzoni non si fanno rivoluzioni”. Tu che sei stati uno dei massimi esponenti della scena cantautorale romana, ritieni che la canzone d’autore possa smuovere le coscienze?
Edoardo De Angelis - Questa è una domanda seria. Io proprio per scelta, nonostante sia nato artisticamente agli inizi degli anni Settanta nel pieno dell’ideologia e del Folk Studio, mi sono tenuto sempre lontano dalla canzone politica. Ascoltavo volentieri Paolo Pietrangeli che, tra l’altro, era anche mio compagno di università, ascoltavo Ernesto Bassignano, ma mi sono guardato da questo tipo di retorica. Sono convinto che in qualunque canzone venga scritta un cantautore dichiara il suo impegno, e non è un caso che negli anni abbia scritto tutta una serie di canzoni da “Una Storia Americana”, “Ramirez”, “Waterloo”, “Nostra Signora del Golpe”, “La Stella Di Davide”, ma anche nelle canzoni d’amore che rappresentano un altro filone del mio mondo, nelle quali ho messo tutto il mio impegno che poteva essere sociale o politico, ma mai dichiarato strumentalmente. La risposta è io il mio lo faccio, se tutti lo facessero sarebbe meglio…
Cosa deve aspettarsi chi verrà a vedere i concerti del progetto “Non Ammazzate Anna”…
Edoardo De Angelis - Devono aspettarsi di entrare in una famiglia. Noi siamo una famiglia musicale, ci divertiamo, viaggiamo insieme quando capita. Abbiamo un ritmo cardiaco in parte comune, e credo che chi si voglia avvicinare a questo tipo di canzoni, ed atmosfere, debba per forza togliersi la giacca e la cravatta, mettersi comodo, e lasciarsi andare. C’è una dedica che faccio quando firmo un disco, e scrivo: “ con la speranza che tu possa trovare qui le parole che desideri ascoltare”.
Edoardo De Angelis, Primiano Di Biase, Marco Testoni – Non Ammazzate Anna (Helikonia/EGRA, 2014)
Sono passati tre anni da quel gioiello che era “Sale Di Sicilia”, album ispirato, concepito e realizzato come omaggio alla Sicilia, e il cantautore romano Edoardo De Angelis torna con “Non Ammazzate Anna”, nuovo progetto discografico nato dalla collaborazione con Primiano Di Biase (pianoforte) e Marco Testoni (batteria, percussioni e caisa drums). Si tratta di un disco prezioso, non solo perché rappresenta un unicum nella produzione di De Angelis, essendo il primo inciso senza l’ausilio della sua inseparabile chitarra, ma anche per il suo sound raffinato che si regge sulle trame pianistiche tessute da Di Biase, e la suggestiva voce percussiva di Marco Testoni. I nuovi arrangiamenti ci svelano un lato nuovo di alcuni dei brani storici del cantautore romano, che interpreta con una rinnovata passione ed intensità, svelando tutta la profondità e l’espressività della sua voce. Ad affiancare il cantautore romano in questo progetto, troviamo anche le voci di alcuni ospiti d’eccezione che impreziosiscono brani come la toccante “Notte di Settembre” cantata in duetto con Lucilla Galeazzi, “Novalis” in cui ritroviamo Annie Robert già al fianco di De Angelis in Schola Cantorum, “Benedetta” in cui il cantautore romano duetta con Amedeo Minghi, ma soprattutto la magnifica “Il Mondo Sta Bruciando” in cui spicca la partecipazione di Neri Marcorè. Se le riletture dei classici del repertorio passato si svelano in tutto il loro fascino in questa inedita veste sonora, di uguale pregio sono i due duetti inediti ovvero la toccante “Io credo, Io penso, Io spero” cantata con Antonella Ruggiero e tratta dalla colonna sonora del film BlackOut scritta da Marco Testoni, e la deliziosa “Io Sono L’Amore” in cui brilla la voce della giovane e talentuosa Enrica Arcuri. Vertici del disco sono le splendide versioni di “Non Ammazzate Anna”, “Stella Mia” e “Il Coraggio Delle Parole”, che trovano la loro dimensione sonora definitiva, negli arrangiamenti curati da Di Biase e Testoni. “Non Ammazzate Anna” non è semplicemente un omaggio, ancorché appassionato, all’universo femminile, all’altra metà del cielo, ma è piuttosto un concentrato di storie d’amore in cui ognuno può riconoscersi. De Angelis nel corso della sua carriera si è sempre contraddistinto per la sua capacità di cogliere i sentimenti, di metterli al centro del suo songwriting, senza mai cadere nella banalità o nel romanticismo più stucchevole.
Edoardo De Angelis con Primiano Di Biase e Marco Testoni, Teatro Studio, Auditorium Parco della Musica, Roma, 6 Settembre 2014
Un pubblico attento e partecipe ha fatto da perfetta cornice alla presentazione di “Non Ammazzate Anna”, il nuovo album che Edoardo De Angelis, ha portato sul palco del Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Nelle due ore circa di concerto il cantautore romano, accompagnato da Primiano Di Biase (pianoforte) e Marco Testoni (batteria, percussioni e caisa drums), ha proposto non solo i brani contenuti nel nuovo album, ma ha ripercorso anche alcune delle tappe principali della sua carriera artistica, riproponendo alcuni classici del suo repertorio. La prima parte del concerto ha sostanzialmente ricalcato la tracklist del disco con l’opener “Non Ammazzate Anna”, la bella versione di “Io Credo, Io Penso, Io Spero” in duetto con Enrica Arcuri, la splendida “Notte Di Settembre” in cui è stato affiancato da Lucilla Galeazzi, ed ancora le applauditissime “Il Coraggio Delle Parole” e “Piccola Principessa”. Ad intercalare i vari brani sono i ricordi di De Angelis che fungono da introduzione perfetta, e contribuiscono in modo determinante nel coinvolgere ed affascinare ancor di più il pubblico romano. Momento di grande suggestione è stato il duetto con Annie Robert in “Novalis” che ha fatto da preludio ad un excursus nel passato, nel quale Edoardo De Angelis, imbracciata la chitarra ed accompagnato da Di Biase alla fisarmonica e Testoni alle percussioni, ha proposto una superba versione de “La Casa Di Hilde”, “Sulla Rotta Di Cristoforo Colombo” in cui ha ricordato l’amico Lucio Dalla, e “Una Storia Americana”. Che dire poi del segmento conclusivo con “Benedetta”, “Terraferma”, “Il Mondo Sta Bruciando” e “Io Sono L’Amore”, che hanno rappresentato la chiusura di un percorso di grande suggestione attraverso la poetica del songwriting del cantautore romano. In chiusura Edoardo De Angelis ha proposto i due bis “Amici della Musica” e la storica “Nostra Signora del Golpe”, cantate in una inedita veste corale con la partecipazione di alcuni amici di vecchia data, chiamati dal pubblico ad affiancarlo sul palco.
Salvatore Esposito
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