Talentuoso chitarrista e membro fondatore dei Germinale, famosa prog-rock band degli anni novanta, Salvo Lazzara, da qualche anno ha dato vita a Pensiero Nomade, interessante progetto solista con il quale ha ampliato il proprio percorso di ricerca sonora compiuto in passato. La musica prog è stata, dunque, per lui un trampolino di lancio che gli ha consentito di dare vita ad un sound originale che partendo dalla musica new age, mescola jazz, rock, world music ed elettronica. Dopo aver debuttato come solista nel 2007 con l’acustico Di Questi e Altri Naufragi, e l’incursione nel folk rock mediterrane di Tempi Migliori nel 2009, Lazzara, torna con un nuovo album dal titolo Materia e Memoria, che a differenza dei precedenti, lo vede accompagnato da una vera e propria band composta da musicisti di grande talento come Davide Guidoni (batteria e percussioni), Alessandro Toniolo (flauto e effetti), Luca Pietropaoli (tromba, flicorno, effetti) e Fabio Anile (tastiere e percussioni). Pur ricalcando le atmosfere intimistiche del primo album, questo nuovo episodio discografico del progetto Pensiero Nomade, è un esempio perfetto di contaminazione sonora tra generi diversi, che attraverso una cura quasi maniacale dei dettagli, per opera di Lazzara diventano un tutt’uno originalissimo, nel quale si incrociano echi di musica sperimentale, prog rock e sonorità etniche. Durante l’ascolto ciò che sorprende è la capacità dell’ex Germinale di destreggiarsi abilmente tra la chitarra, il basso e l’oud, mentre al suo fianco spiccano gli interventi della tromba di Pietropaoli. Nel complesso il disco è caratterizzato da un sound evocativo ed ipnotico, nel quale l’elettronica funge da perfetta base sonora sulla quale si muovono i vari strumenti che disegnano eleganti trame sonore che rimandano ora a Brian Eno ora a Robert Fripp, il tutto tenendo ben presente le sue radici mediterranee. Il disco si snoda attraverso un flusso di coscienza musicale nel quale si rincorrono ricordi, suoni, sensazioni, colori, che di tanto in tanto aprono a passaggi di rara bellezza come nel caso del jazz della title track, o della psichedelica folk de Il Vuoto Necessario, o ancora negli spaccati nei quali Lazzara imbraccia l’oud dando vita a magiche atmosfere orientali che uniscono idealmente il Mediterraneo e le Coste Arabe. Di ottima fattura sono anche le divagazioni ambient di Di Nuovo Quiete che, ha tutta l’aria di essere un sincero omaggio agli ultimi King Crimson dei ProjeKcts, l’elettric-folk de Il Senso delle Cose e la travolgente Senza Radici. Insoma Musica e Memoria disegna un percorso sonoro di grande intensità che non mancherà di riscontrare apprezzamenti tanto dagli appassionati di world music quanto da parte dei cultori del prog.
Salvatore Esposito
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