A cinque anni di distanza da Il Seme e La Speranza, i Gang, storico gruppo folk-rock italiano, ritornano con un nuovo album in studio dal titolo senza dubbio emblematico e programmatico, La Rossa Primavera. In questi anni la band guidata dai fratelli Marino e Sandro Severini non è rimasta ferma ma anzi ha portato aventi diversi nuovi progetti tra cui il tour con il giornalista e scrittore Daniele Bianchessi, da cui è stato tratto il live Il Paese della Vergogna, e che ha visto il debutto del nuovo batterista Diego Garbuglia alla batteria. Proseguendo la collaudata formula del concept album, inaugurata con il disco precedente, dedicato al lavoro e alla terra, questo nuovo album, sposta l'attenzione del gruppo verso un corpus di canzoni, tra brani tradizionali e canzoni d'autore, ispirate dalla Resistenza e dalla lotta contro il nazi-fascismo. Se, apparentemente, questo sembri un tema già abbondantementa trattato dal gruppo marchigiano in diversi dischi e canzoni del passato, la novità consiste sostanzialmente nell'aver cercato di raccontare attraverso la musica quella che è stata una stagione importantissima per la vita della nostra nazione. Una stagione di lotta, troppo spesso dimenticata e troppo spesso politicizzata, che nell'anno del centocinquantenario dalla nascita dell'Italia come stato nazionale, rivendica la sua memoria e la sua dignità. Pubblicato quasi in coincidenza della ricorrenza del 25 aprile, giorno nel quale si festeggia la Liberazione dell'Italia dall'invasore tedesco, il disco non si limita però solo a raccontare un evento storico e a riportare alla memoria immagini e ricordi legati alla Resistenza, ma nasce anche come un tributo a coloro che hanno cantato e testimoniato con la musica questo passaggio storico per la nostra nazione. A riguardo Marino Severini scrive: “questo disco è dedicato a tutti quelli che non hanno mai smesso di cantare la Lotta per la Liberazione, perché senza di loro non avremmo conosciuto queste canzoni e nemmeno le storie che le hanno ispirate, quelle che, insieme a tante altre, compongono la stagione di quel Grande Umanesimo che è la Resistenza”. La Rossa Primavera è però anche il documento più vivo di quello che è l'immaginario poetico e politico dei Gang, un mondo fatto di musica, di sogni, di poesia ma soprattuo di lotta per la libertà, oggi più che mai necessaria. L'ascolto svela eccellenti versioni di brani tradizionali come Fischia Il Vento, La Brigata Garibaldi, Festa D'Aprile, Quei Briganti Neri e Pietà l'è morta, quest'ultima senza dubbio uno dei vertici dei dischi, con Marino Severini particolarmente ispirato al canto. Non mancano anche belle versioni di canzoni d'autore come Poco di Buono dal repertorio di Claudio LOlli, Le Storie di Ieri di Francesco De Gregori, Pane, Giustizia e Libertà di Massimo Priviero (con il quale di recente i fratelli Severini hanno intrapreso un tour teatrale) ma soprattuto Dante di Nanni degli Stormy Six, da sempre tra gli ispiratori dei Gang. Completano il disco le riproposizioni di loro brani storici come Eurialo e Niso scritta in collaborazione con Massimo Bubola, La Pianura dei sette fratelli e le più recenti Aprile e 4 maggio 1944, quest'ultima in una versione ancor più intensa rispetto all'originale. Insomma La Rossa Primavera è un disco che racconta attraverso le canzoni un pezzo della nostra storia ma è anche un monito per il futuro, affinchè la memoria dei tanti eroi della resistenza non svanisca sotto i colpi di una politica sempre più portata a dividere e non ad unire.
Tags:
Italian Sounds Good