Luisa Cottifogli – Anita (Nuccia)

Cantautrice di grande talento e dal particolare percorso musicale che l’ha vista spaziare dalla musica popolare prima con i Mar Levante e poi come solista fino alla permanenza nella line up dei Quintorigo, Luisa Cottifogli è un’artista eclettica dotata di grande acume musicale e di una affascinante creatività che la rende davvero unica nel panorama di songwriter femminili italiane. Il suo nuovo album, Anita, raccoglie nove brani di cui tre cover adattate in italiano e sei composizione autografe scritte nell’arco di nove anni tra il 2000 e il 2009, quasi scrivere fosse una valvola di sfogo nei momenti di difficoltà, quei momenti in cui il dolore scava nell’anima fino “a farne scaturire una sorgente di acqua limpida”, come scrive lei stessa nelle note di copertina. Sono canzoni nate nell’arco di pochi minuti di orologio nei quali la musica e le parole sbocciano quasi per magia, ma anche composizioni altri che, la Cottifogli sembra sentire sue quasi fossero parte di lei. Il disco è nato intorno al personaggio di Anita Garibaldi, intorno al quale tra il 2007 e 2008 è nato anche lo spettacolo omonimo prodotto per il Ravenna Festival da un idea di Franco Masotti e con la collaborazione alla drammaturgia di Federica Iacobelli. Il disco è così un piccolo gioiello che cresce ed appassiona, sempre di più, ad ogni ascolto, facendoci scoprire tutte le potenzialità stilistiche e cantautorali della Cottifogli. Qualitativamente i brani brillano non solo per la qualità compositiva ma anche per gli ottimi arrangiamenti che ben si sposano con la voce magnetica della cantautrice di origine trentina ed in questo senso vale la pena citare i musicisti che l’hanno affiancata nel corso delle registrazioni ovvero Gabriele Mirabassi (clarinetto), Enrico Guarzoni (violoncello), Gabriele Bombardini (chitarre), Chicco Capiozzo (batteria), Paolo Ghetti (contrabbasso) e Gianni Pirollo (clarinetto e pianoforte). I brani, pur presentando sonorità vagamente sudamericane, raccolgono ispirazioni e sonorità che spaziano in lungo ed in largo nel percorso musicale della Cottifogli dalla musica popolare, a quella classica fino al jazz. Le canzoni sono dunque il frutto di un lavoro di immedesimazione, nel quale la cantautrice trentina ha fatto proprie le memorie di Anita, quasi fosse lei stessa a scrivere quelle parole, si mescolano così lingue diverse come lo sloveno, lo spagnolo, il portoghese, l’italiano ma anche dialetti come il romagnolo ed il friulano. Brillano così l’iniziale Filastrocca sulle Dita chiusa addirittura da una registrazione della voce della mamma della Cottifogli che recita una filastrocca in sloveno qualche tempo prima della sua scomparsa, la splendida versione di Fragile di Sting in spagnolo, e le composizioni autografe Ora Sentire, Quasi Vero e la title track che chiude il disco. Anita è un concept album anomalo, nel quale la storia raccontata è quella di una donna, ma forse è anche quella di tante donne o ancora è un diario intimo e personale tutto da scoprire. Chiude il disco una struggente ninna nanna composta dalla stessa Cottifogli su un testo tradizionale, un congedo finale perfetto per un disco denso di sentimenti e poesia.

Salvatore Esposito

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