“Il Viola è il rosso in amore al blu. E’ la nostra immagine del mondo, una perfetta fusione di anima e animus, di cuore e cervello, di dionisiaco e apollineo, di dubbi e certezze, di filosofia e matematica. E’ il colore dell’amata contraddizione, della rigida coerenza che perde ogni senso lasciando spazio all’ampiezza e all’abbraccio del duttile, del flessibile, della vita orientata al divenire e al movimento”, così Maria Mazzotta descrive il particolarissimo e sorprendente progetto musicale, Il Viola Di Maria. Nato nel 2006, questa sorta di collettivo sperimentale vede affiancati alla talentuosa quanto originalissima voce di Maria Mazzotta, alcuni tra i più talentuosi musicisti salentini come come Manuela Selinaro alle percussioni, Redi Hasa al violoncello, Valerio Daniele alla chitarra e Rocco Nigro alla Fisarmonica. Alla base della loro proposta musicale c’è un intenso lavoro di sperimentazione e di ricerca volto a spaziare dalla tradizione musicale del Sud Italia alle sonorità balcaniche, il tutto rivisto attraverso un canone musicale completamente inedito dove la chitarra acustica dell’ottimo Valerio Daniele tesse particolari trame sonore su cui si muovono in piena libertà tanto la fisarmonica di Rocco Nigro quanto soprattutto il violoncello di Redi Hasa. Non è un caso che anche il nome stesso di questo collettivo racchiuda tutto l’immaginario che fa da base a questa interessantissima proposta musicale, insomma si tratta di un progetto in continuo movimento che affronta le contraddizioni in musica, l’amore per la ricerca e per le tradizioni, cercando una via unica per la musica mediterranea, attraverso brani inediti ed originali riproposizioni dei brani della tradizione. Il Viola di Maria è tornato ad esibirsi nella Masseria Santa Lucia nelle splendide campagne di Alessano, laddove un anno
prima circa avevano registrato in presa diretta il loro primo disco (in uscita a breve), che già si preannuncia come una delle più interessanti proposte di quest’anno. Ad aprire il concerto è un brano delle Sorelle Gaballo, a cui segue una Marinaresca di Roberto De Simone, che ci fa scoprire sin da subito tutto l’eclettismo di questo gruppo ma soprattutto la sorprendente voce di Maria Mazzotta. Segue prima un tradizionale Bulgaro poi uno Albanese che introduce ad una struggente versione di Jetoi di Redi Hasa, qui rivista completamente nell’arrangiamento rispetto all’originale pubblicato su Centeuna della SalentOrkestra. Valerio Daniele con Meriggio da prova di essere un chitarrista raffinato ed attento alle tessiture melodie ma subito dopo è ancora protagonista Maria Mazzotta, che interpreta due brani dal repertorio di Rosa Balestrieri ovvero la Corona e Quanno Moro Io. Sul finale arriva anche un brano tradizionale rumeno e l’inedito Il Mondo di Rosso e di Blu, che sarà la title track del prossimo disco. Chiude l’applauditissimo concerto, un brano della tradizione zigana tratto dal documentario Gadjo Dilo - Straniero Pazzo di Tony Gatlif. Lo splendido scenario della corte della Masseria, la voce di Maria Mazzotta e le atmosfere di questo interessantissimo collettivo musicale, ci hanno regalato un frangente di grande musica popolare, musica che viene dal popolo, che ci parla del popolo e che a lui ritorna. Un concerto lontano dai clamori de La Notte Della Taranta, un concerto intenso come pochi, pieno di buone vibrazioni e di ottima musica.
Salvatore Esposito
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