Dopo il grande successo di Bluegrass, che gli ha fruttato una nomination ai Grammy Award, Jim Lauderdale ritorna sull’argomento con il primo volume di The Bluegrass Diaries.
The Bluegrass Diaries, è il primo di una serie di tre dischi che, Jim Lauderdale, pubblicherà il prossimo anno (gli altri due sono stati incisi uno con James Burton e l’altro con Robert Hunter) seguendo la scia del successo di Lost In The Lonesome Pines inciso nel 2002 con Ralph Stanley e del recente Bluegrass dello scorso anno. Prodotto da Randy Kohrs e inciso con musicisti di primo livello come Jesse Cobb (mandolino), Richard Bailey (banjo), Jay Weaver (basso), Cody Kilby (chitarra) e Aaron Till (fidale), Bluegrass Diaries mette in fila undici brani a base di grandi melodie roots che spaziano da travolgenti variazioni sul tema bluegrass a rilassate e dolce ballate country. L’ascolto rivela un disco di grande spessore e segnala in particolare alcuni brani come Looking for a Good Place to Land in duetto con Shawn Camp, il gospel di redenzione di Can We Find Forgiveness e la sontuosa Chances con il violino di Till in gran spolvero. E’ però con la dolcissima I Wanted to Believe in duetto con Cia Cherryholmes che il disco trova il suo vertice evidenziando tutto l’eclettismo e la versatilità di Jim Lauderdale. Finale da brividi con lo strumentale Ain't No Way to Run scritto da Lauderdale con Melba Montgomery e J.D. Souther.
Salvatore Esposito
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