Nata ad Alghero, città fortemente influenzata dalla cultura catalana e portoghese, Franca Masu, figlia del pittore Manlio Masu, ha vissuto tutta la sua vita a contatto con l’arte e dopo aver a lungo praticato la musica jazz nel 1997 si ha intrapreso un percorso di ricerca attraverso le radici musicali del Mediterraneo ed in particolare della Sardegna. Lentamente è stata travolta dalla passione per le sonorità della penisola iberica e allo stesso tempo ha riscoperto l’antico catalano che da secoli sopravvive nella sua Alghero. Nel 2001 debutta con El Meu Viatge, il suo primo disco cantato in catalano e prodotto da Mark Harris, seguono poi a brave distanza Alguímia e Acquamare, fino a giungere all’ultimo album, il bellissimo Hoy Como Ayer del 2008. Uniques, è una raccolta di sette brani estratti dai primi tre dischi che illustra tutto il percorso artistico della Masu fatto non solo di grande ricerca ma soprattutto di ottima musica. Ascoltando brani come Mès a Prop e L’Alè dal primo album si comprende sin da subito che la particolarità dello stile della cantante sarda sta nel fatto di riuscire ad interpretare la tradizione con un tale livello di eleganza da poter competere anche su versanti più commerciali. Lo stile vocale della Masu è dunque mirato tutto sulla potenzialità del suo canto che, senza voler risultare cacofonici, incanta quando si abbandona a vocalizzi liberi sulle onde degli eccellenti arrangiamenti confezionati dai suoi musicisti. I due brani estratti dal secondo disco Alguímia, ovvero L’esperanca e Venu ancorada, si pongono in continuità con quanto fatto nel primo disco ma vi aggiungono forse più personalità, il suono si fa più evocativo, il suo cantato più convinto e profondo, il tutto a beneficio delle atmosfere che ora spaziano dalle sponde della Catalogna alla Sardegna per passare al Portogallo e al fado. Sa mama ‘e s’abba e Mirant èstrelles, estratte da Acquamare ci svelano come il percorso di ricerca della cantante Sarda si sia allargato, e abbia tanto acquisito un taglio sempre più personale ma anche una forte dose di eclettismo che l’ha condotta a mescolare fino a confondere tutte le influenze musicali a lei più care, fino a crearne un suono personalissimo. L’unica pecca di Uniques è che la sua diffusione è molto limitata e soprattutto ha la pecca di non contenere nessun brano dall’ultimo disco della Masu, tuttavia la bellezza e la forza delle sue canzoni ci fanno dimenticare ogni cosa, mentre ci abbandoniamo in questo viaggio lungo le coste del Mediterraneo.
Salvatore Esposito