Festival della Canzone Popolare d’Autore, Valmontone (RM), 8-9 settembre 2017

Il giovane Francesco Anselmo è il vincitore della seconda edizione del Festival della Canzone Popolare d’Autore, intitolato a Giorgio Nataletti (a premiarlo proprio il figlio del grande etnomusicologo) e organizzato dal Consorzio “I Castelli della Sapienza”; anche quest’anno la direzione artistica – davvero egregia – è stata affidata ad Edoardo De Angelis per l’Accademia Jazz Friends. La location era straordinaria: un palco di tutto rispetto, appoggiato con stile sulla facciata del Palazzo Doria Pamphili di Valmontone: magnificente ed aristocratica scenografia per una due giorni di musica d’eccellenza sul territorio laziale, tra i Monti Prenestini e Lepini. Il Presidente del Consorzio, Angelo Rossi, si aggirava soddisfatto, sorridente e positivo per la piazza e l’Assessora di Valmontone, Maria Grazia Angelucci, partecipava con convinzione ed allegria, svolgendo anche le funzioni di giurata, insieme ad altri personaggi, critici e musicisti. Tra tutti citiamo il Presidente della Giuria, il bravissimo Giovanni Pelosi, che con la sua chitarra è salito sul palco sabato sera, deliziando il pubblico presente. Quando si parla di giurati e votazioni si pensa subito alle competizioni, ma in questo caso appare riduttivo. 
C’era invece un clima sereno, la voglia di ascoltare buona musica e di dare attenzione alle proposte nuove che fanno bene all’arte e alla cultura. Gli altri concorrenti – divisi tra le due serate – erano Federico Palladini, Danilo Ruggero e la band “Lontano da qui”; tutti hanno proposto discrete performance e oltre al bravissimo Anselmo, che ha vinto con merito, bisogna anche segnalare le belle intuizioni della scrittura mai banale di Ruggero. E le due serate dell’8 e 9 settembre non si sono chiuse così. Tra una focaccia con salsiccia e verdure e un certo freddo che ha sorpreso le canotte e i sandali dei presenti - ancora sulla difensiva contro il grande caldo - di musica ce n’è stata tanta e di grande livello. E ci sono stati i ricordi: quelli di Velia, la moglie di Aldo Donati, che accompagnata da Fabio Macera ha cantato alcuni dei pezzi più belli del marito, e quelli di Antonella Caspoli, la moglie di Francesco Di Giacomo, che ce lo ha ricordato così com’era, con la sua voce straordinaria e la sua grande poesia sorniona, capace di trasformare una cacio e pepe in magica sinfonia di parole. Infine gli ospiti d’onore: venerdì i Pupi di Surfaro, che hanno confermato la potenza del loro sound e l’energia delle loro parole, arrivate a “bomba” sulla tepidezza del nostro pensar stanco. 
Talmente bravi e coinvolgenti da tornare sul palco sabato, per una nuova breve ma intensa e gradita esibizione. E poi, in una piazza gremita – su questo torneremo – di un sabato sera di provincia, gradevole e leggero, è arrivato Simone Cristicchi. Bravissimo, professionale, empatico, simpatico, allegro, a tratti comico, a tratti sentimentale, ha recitato e cantato senza risparmiarsi. Era a suo agio e si vedeva. E sarebbero tante le cose importanti da ricordare, soprattutto in considerazione dell’alto profilo artistico della sua esibizione. Ma come si fa a tacere di quello più leggero ed esilarante? Quella sua fantastica imitazione di Gigi D’Alessio, da far impallidir… l’originale? Un bilancio più che positivo quindi per questo giovane Festival a cui non si può augurar altro che cresca e prosperi. E sarebbe importante perciò forse anche curare la comunicazione ad un livello più ampio: perché non a livello nazionale? Sabato la piazza era piena, non altrettanto può dirsi di venerdì: su questo invitiamo gli organizzatori ed il generoso e accogliente Direttore artistico a fare un altro piccolo sforzo; la loro è una bella manifestazione, che merita spazio ed attenzione dal pubblico e dagli addetti ai lavori! E arrivederci all’anno prossimo. 

Elisabetta Malantrucco

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