Massimo Cotto, I famosi impermeabili blu. Leonard Cohen. Storie interviste e testimonianze, Vololibero 2016, pp. 224, Euro 20,00

“Un nomade dell’anima, che nella meditazione trova una strada laica, o meglio umana. Perché, tra metafore colte e citazioni sacre, Cohen canta le piccole cose dell’uomo. Quindi nulla di più terreno ma al contempo di più inafferrabile ed eterno. Ci siamo tutti trovati, metafore a parte, a rifletterci a specchio in domande troppo grandi per comprendere ed elaborare i nostri dolori e le nostre gioie. Magari stretti in un usato impermeabile blu, all’angolo di un’altrettanto usata città. A guardare l’inverno che passa, a raccogliere i frammenti di un’amicizia finita, di una solitudine quieta, di un amore infedele che, ormai, è quello che è”. Così si legge nella splendida ed acuta prefazione di Enrico De Angelis cogliendo in poche righe tutta l’unicità del cantautore canadese a cui è dedicato “I famosi impermeabili blu. Leonard Cohen. Storie interviste e testimonianze”, firmato da Massimo Cotto e recentemente edito da Vololibero. Attraverso il suo stile affabulatorio, diventato ormai un vero e proprio marchio di fabbrica, il giornalista e conduttore radiofonico astigiano ci regala un originale ritratto dell’autore di “Suzanne”, mettendo insieme storie, interviste e disegni originali, a cui si aggiungono gli interventi di amici, colleghi ed artisti famosi. Aperto da un proemio di Vincio Capossela e dalla già citata prefazione di De Angelis, il testo è diviso in tre sezioni e presenta nella prima sessantasei focus su altrettanti episodi della vita del cantautore, scomparso lo scorso sette novembre, che nel loro insieme ci forniscono un ritratto esaustivo della sua vita e del suo percorso artistico. Il vero fulcro del libro è rappresentato dalla seconda parte, nella quale sono raccolte nove interviste che lo stesso Massimo Cotto ha realizzato con Leonard Cohen tra il 1984 e il 2001. La sensibilità e l’acume del giornalista astigiano colgono sempre nel segno dando vita a vere e proprie chiacchierate senza filtro con il cantautore canadese, facendone emergere dal profondo il lato umano, la sensibilità artistica e la ricchezza culturale. La terza parte del volume è dedicata alle testimonianze di coloro che hanno conosciuto direttamente o semplicemente amato la musica di Leonard Cohen e che Cotto accuratamente selezionato per l’occasione. Stilare l’elenco sarebbe inutile e lasciamo al lettore il piacere di scoprirlo durante la lettura, e nonostante alcuni non siano propriamente a fuoco, vale la pena scoprire la testimonianza di Roberto Vecchioni o l’e.mail inviata da Francesco De Gregori che racconta l’epoca del folkstudio, così come le riflessioni di artisti come Nick Cave, Lou Reed, David Bowie, Antony e tanti altri ancora. Insomma se per cercate un bel regalo da fare o da farvi per la Befana, questo è certamente da non perdere. 



Salvatore Esposito

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