Gli ultimi anni hanno visto Fabrizio Poggi dare alle stampe una serie di pregevoli album con i quali ha percorso in lungo ed in largo i sentieri del blues, spaziando dalle interazioni con il gospel di “Mercy” del 2008 e nel quale spiccava la partecipazione di Garth Hudson di The Band, alle collaborazioni prestigiose di “Live In Texas” del 2011 fino a toccare quel gioiellino che è il concept
“Il soffio della libertà: il Blues e i diritti civili” del 2015. A distanza di appena un anno da quest’ultimo, ritroviamo il bluesman vogherese con “Texas Blues Voices”, album che, nell’offrirci un prezioso focus sulle più belle voci della scena blues americana, lo vede far scintillare la sua armonica all’interno di una superband di eccezionali strumentisti. Aperto da “Nobody`s Fault But Mine” con protagonista la voce della texana Carolyn Wonderland, il disco ci regala subito uno dei suoi highlights con “Walk On” dal repertorio di Sonny Terry e Brownie McGhee e qui riletta dalla splendida voce di Ruthie Foster. Se “Forty Days And Forty Nights” di Muddy Waters ci regala un Poggi in grande spolvero all’armonica nell’incorniciare la perfomance vocale di Mike Zito, la successiva “Rough Edges” è un omaggio a Steve Ray Vaugan con la complicità di W.C. Clark, bluesman tra i più apprezzati della scena di Austin. Il lento blues “Mississippi, My Home” si giova della voce di Lavelle White, ma quello che colpisce davvero è il dialogo tra le chitarre di Carolyn Wonderled e Bobby Mac su cui si innesta l’armonica di Fabrizio Poggi. Ritroviamo Bobby Mack questa volta anche alla voce in “Neighbor, Neighbor” di Jimmy Hughes, mentre Mike Cross propone “Many In Body” firmata con Karen Marie che ci conduce nel cuore di Harlem con la complicità di Radoslav Lorkovic al pianoforte e un solo supero di Poggi all`armonica. “Welcome Home” con la voce di Shelley King e la chitarra di Joe Forlini sugli scudi, “Wishing Well” di e con Mike Cross, ci conducono alla conclusiva “Run On” con lo straordinario duetto con Guy Forsith al dobro che suggella un altro piccolo grande gioiello per l’armonicista vogherese. Da ascoltare con attenzione!
Salvatore Esposito
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