Duo Bottasso, Maison Musique, Rivoli (To), 13 Dicembre 2014

Sono passati alcuni anni da quando Franco Lucà, anima dello storico Folk Club di Torino intuì il talento e il potenziale di Simone e Nicolò Bottasso, seguendone passo dopo passo la loro crescita, fino alla sua prematura scomparsa. Chi ha raccolto la sua importante eredità ha voluto fortemente che il duo piemontese presentasse il suo primo album “Crescendo” , alla Maison Musique di Torino, e così lo scorso 13 dicembre, ha preso vita una eccezionale serata fatta non solo di grande musica, ma caratterizzata anche una lunga coda finale a base di bal folk proseguito fino a notte fonda. A dare il via al concerto, mentre le luci in sala sono ancora spente, è una sorprendente introduzione in chiave elettronica in cui Simone all’organetto e Nicolò al violino improvvisano su suoni evocanti il battito cardiaco, il tutto con l’ausilio di una loop statin, delay, distorsori con pedali analogici e computer. Le luci si accendono mentre parte l’intensa “Diatofonia n. 7” nella quale brilla lo straordinario interplay tra l’organetto di Simone e il violino di Nicolò, seguita dal travolgente crescendo di “Bourrée”, e da un sentito omaggio ad Andrea Parodi con “Ruzaju”, brano che, sebbene non presente in “Crescendo”, ha consentito al Duo Bottasso di collaborare con Elena Ledda e Mauro Palmas insieme a Folkestra e Folkoro, e che è stata arrangiata per il duo per la recente partecipazione al premio Parodi, lo scorso ottobre. 
A seguire sale sul palco proprio Elena Ledda, e insieme a lei il Duo Bottasso propone una straordinaria versione di “Reina”, che come ha spiegato lo stesso Simone Bottasso è un contraffactum, ovvero la riscrittura di un nuovo testo, ad opera di Gabriella Ledda, sulla melodia di “Chansoun d'Espouses”, un brano tradizionale della Valle Varaita. Irrompe poi il jazz dell’applauditissima “Monkerrina”, brano ispirato ad un immaginario incontro nel porto di Genova tra alcuni musicisti jazz, sbarcati da un transatlantico, e i suonatori di piffero e fisarmonica delle Quattro Province.  Ciò che colpisce di questo brano è la sua struttura in cui spiccano citazioni di assoli e pattern del jazz sulla melodia tipica della monferrina. Sul palco della Maison Musique sale poi secondo ospite della serata, Riccardo Tesi, il quale sebbene non abbia partecipato alle registrazioni di “Crescendo” ha rappresentato un punto di riferimento importante per il duo con idee, puntualissimi consigli ed suggerimenti per la loro prima produzione discografica. L’organetto di Simone Bottasso e quello di Riccardo Tesi si lanciano così in una gustosa versione di “Sestrina”, brano delle Quattro Province tratto dallo splendido “Veranda”. 
Eccellente l’assolo di organetto di Simone, così come impeccabile è stato l’apporto di Nicolò al filicorno. Un divertente racconto di Simone su una sconosciuta comunità di occitani in Brasile che ancora ballano la courenta e il balet durante il Carnevale, introduce il medley tra “Receita De Samba e Scottish Sfasà”, in cui brilla l’apporto di Gilson Silveira alle percussioni e Luca Curcio al contrabbasso, e che evidenzia come sia molto amplia la visione musicale del Duo, in grado di dialogare e mettere in contatto tradizioni musicali e stili differenti. Altro momento di grande intensità è stata, senza dubbio, la superba esecuzione di “Magicicada”, arrangiata per l’occasione da Simone per quartetto d’archi, con protagonisti il violino di Nicolò, accompagnato da alcuni musicisti del famoso "Quartetto di Torino", ovvero Manuel Zigante, Umberto Fantini e Maurizio Redegoso. Ad impreziosire ulteriormente il brano è un bellissimo assolo di contrabbasso, così come le fasce sfregate di violino, viola e violoncello che evocano il suono delle cicale. Il finale è in grande stile con “Crescendo” dedicata dal Duo Bottasso ai genitori, ed in particolare al papà nel giorno del suo compleanno, e caratterizzata dalla partecipazione di Vincent Boniface, Claudio Carboni, Christian Thoma, Gilson Silveira, Luca Curcio, oltre agli archi, e alle percussioni.
 L’esecuzione è densa di suggestione con il pizzicato del quartetto che rimanda alle lancette dell’orologio, e gli assoli di Christian Thoma al corno inglese e Vincent Boniface al clarinetto. Sceso dal palco il Duo Bottasso, la scena è tutta per il bal folk di Pitularita ovvero i fratelli Boniface, ed Estremia con Vincent Boniface e Marta Caldara, ma quando è ormai tarda notte, sale di nuovo sul palco il Duo Bottasso per i due bis ovvero “Cosa Faresti Se Non Avessi Paura” e Rose Of Raby”, entrambe estratte da “Crescendo” e seguite da una fantastica jam finale, che ha chiuso questa eccezionale serata quasi all’alba! 


Carlo Bernardi

Foto di Dario Dusio (www.dusio.net)
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