Sciamboli e Canti All’Altalena a cura di Patrizia Balestra (Squilibri), 304 pagine + Cd Euro 23

Pubblicato nella collana “Archivi Tradizionali Musicali” della sempre attivissima Squilibri, Sciamboli e canti all’Altalena è una preziosissima pubblicazione curata della professoressa Patrizia Balestra che con il contributo della Provincia di Foggia, del Conservatorio “Umberto Giordano” di Foggia, nonché dell’Università degli Studi di Foggia. Le oltre trecento pagine di questo volume, si aprono con una interessante prefazione di Giovanni Giuriati e raccolgono i risultati delle ricerche volte a riscoprire e recuperare gli Sciamboli, canti in rima tipici del Sub Appennino Dauno, con cui le donne, solitamente approfittando delle concessioni del Carnevale, potevano raccontare i loro sentimenti, i loro amori, e le loro speranze, a metà strada tra poesia e licenziosità. Tali canti caratterizzati da un particolarissimo disegno melodico discendente e da una sorprendente intonazione delle voci, rappresentavano un modo diverso per esorcizzare le difficoltà della vita quotidiana, ma erano anche un vero e proprio rito di passaggio verso il corteggiamento. La loro particolarità consisteva nell’essere associati all’uso dell’altalena, che i contadini montavano su appositi sostegni al soffitto delle proprie case o più spesso ad una trave posta all’ingresso delle loro abitazioni, e proprio in virtù di tale consuetudine il canto assumeva connotati inaspettati dettati dalla spinta del piede che uno dei due cantori, posti spalla contro spalla, dava all’altalena. I risultati contenuti in questo libro sono il frutto di un lungo lavoro interdisciplinare focalizzato non solo alla ricostruzione dei contesti sociali e culturali in cui si sono sviluppati questi canti e alla relativo studio musicale ma anche all’analisi acustica, alla trascrizione e alla comparazione tra le varie aree investite dal fenomeno. Il recupero degli antichi Sciamboli o canti d’altalena, fa emergere uno spaccato di un’identità culturale comune non solo ai paesi dei Monti della Daunia ma anche ad aree che arrivano a toccare il Molise, la Lucania e la Calabria. A corredo del libro, è stato aggiunto un disco che raccoglie ventinove tra i canti più significativi provenienti dalle registrazioni sul campo in Abruzzo, Basilicata, Molise e Puglia da effettuate Ernesto De Martino, Diego Carpitella, Alberto Mario Cirese e Alan Lomax, dal 1952 al 1970. L’opera curata dalla Professoressa Balestra ha dunque il grande pregio di aver ricostruito in maniera certosina l’evoluzione di un genere musicale complesso, la cui importanza investe non solo problematiche etnografiche, ma anche sociali e culturali, e che in mancanza di una tale lavoro di recupero si sarebbe perso nella memoria di quei pochi anziani che ancora ne custodiscono la tradizione.



Salvatore Esposito
Nuova Vecchia