La Chrysalis Global cura il catalogo jazz e folk della storica etichetta Chrysalis Records. L’album di questo inedito trio strumentale e acustico dovrebbe essere il preludio a un tour europeo nei prossimi mesi. Artefici delle registrazioni sono stati i co-produttori Dudu Sarr (Direttore del Festival di Dakar), Pape Armand Boye (Studio La Boutique a dakar) e Lucy Durán, etnomusicologa veterana di produzioni di questo tipo in Africa occidentale. Il titolo del gruppo e dell’album, “Conversazioni di chitarra”, vuol riflettere sia il ruolo dei griot, narratori culturali, sia il dialogo fra aree diverse dell’Africa occidentale al centro della loro musica. In un’unica sessione, i produttori hanno riunito a Dakar tre maestri dalla Guinea e dal Mali: i chitarristi Gaoussou Kouyate e Kerfala Diabate, e il suonatore di balafon Lassana Diabate.
Il primo degli otto brani vede protagoniste le chitarre e le linee musicali complementari di Gaoussou Kouyaté e Kerfala Diabaté, a evocare innanzitutto un repertorio mandingo, anche se, qui e altrove, il fraseggio è in grado di evocare per alcune battute jazz, son cubano, le musiche da ballo dei gruppi guineani e rumba congolese, quest’ultima protagonista della settima traccia (con citazione da “No Woman No Cry”).
Gaoussou Kouyaté è nato in Mali da una famiglia di griot in cui
è cresciuto ascoltando il ngoni (liuto) e il balafon e ha iniziato a suonare la chitarra all'età di otto anni. Ha studiato e suonato con numerosi celebri chitarristi maliani, come Djelimady Tounkara (Rail Band), che considera il suo principale mentore. È stato anche membro della band del leggendario cantante Kassemady Diabaté e del cantante e chitarrista Lobi Traoré. Per meglio apprendere il “blues del deserto” si è trasferito un periodo a Niafounke, terra natia di Ali Farka Touré.
“Petit” Kerfala Diabaté è il membro più giovane del trio ed è nato nel sud della Guinea prima di trasferirsi con la sua famiglia a Conakry. Il balafon è stato il suo primo strumento, ma all'età di dieci anni ha iniziato a suonare la chitarra. Ha iniziato la sua carriera di musicsta all'età di 19 anni, collaborando con alcuni dei principali artisti della Guinea: da Kerfala Kanté a Djanka Diabaté. Suona da solista con il cantante guineano Sekouba Bambino.
Il secondo brano innesca un andamento più blues e più energetico quando raggiunge il duo di chitarre il balafon di Lassana Diabaté
che si ricava spazi da solista, ma sa anche sostenere con sensibilità i colleghi in “Mamelles”, che è stato il singolo con cui è stato “lanciato” Guitari Baro. Mamelles” prende il nome dalle due colline vulcaniche gemelle di Dakar: intende veicolare sia un radicamento geografico, sia uno sguardo benaugurante, in riferimento al luogo che ne ha ospitato la prima esecuzione, al Dakar Music Expo 2025.
Lassana Diabaté ha suonato nella Symmetric Orchestra di Toumani Diabaté, nel gruppo Afrocubism ed è membro del maliano Trio Da Kali. È nato in Guinea da una famiglia di suonatori di balafon e si è trasferito in Mali negli anni '90 su invito di Ami Koita per far parte del suo ensemble. Ha lavorato a lungo con il Kronos Quartet, coltivando l’approccio melodico al balafon, oltre alla sua perizia percussiva.
Le due chitarre si riprendono la scena con “Bambougou”, in felice tensione fra parti staccate e saltellanti e momenti più distesi e lirici, mentre il blues ritorna puntuale insieme al balafon in “Lamban Blues” che, in realtà, apre con echi di rock&roll.
Lassana Diabaté apre ed è protagonista di “Kolonkan” prima di lasciare spazio alle chitarre nei tre brani finali, ben congeniati nel gioco transatlantico di rimandi fra melodie mandinghe, influenze centrafricane e afrocaraibiche. guitaribaro.bandcamp.com/album/guitari-baro
Alessio Surian
Foto di Carolina Vallejo
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