Slomp & Micarelli – Inspiration - With gratitude to Frank Sinatra and Tony Bennett (Route 61 Music, 2025)

L’incontro tra il cantante romano Joe Slomp e il chitarrista e produttore Stefano Micarelli risale agli anni Novanta e insieme hanno condiviso tanti progetti e registrazioni (tra cui una brillante rilettura di “Tenth Avenue Freeze-out” di Bruce Springsteen per il tribute album “For You” del 1995), cementando una solida intesa musicale. Se, il primo vanta una lunga esperienza musicale costellata da progetti come solista e collaborazioni di prestigio con artisti del calibro di Marco Conidi, Mimmo Locasciulli, Sarah Jane Morris, Carolyne Mas e Charlie Cannon, il secondo ha messo in fila quattro album come leader e tre con Barrio Jazz Gang a cui si aggiunge la solida esperienza in ambito jazz al fianco di Massimo Urbani, Massimo Manzi, Mike Mainieri, George Garzone e Benny Maupin. Dopo aver lavorato insieme nei primi due album come solista di Slomp “Introducing” del 2000 e il pregevole “New Move” del 2009, li ritroviamo, per la prima volta, come duo in “Inspiration - With gratitude to Frank Sinatra and Tony Bennett”, album che rende omaggio ai repertori di due leggende della musica americana, conducendoci in un viaggio attraverso quel Great American Songbook che, negli ultimi anni abbiamo riapprezzato nelle riletture di Bob Dylan e Willie Nelson. Composto da ventiquattro brani che intrecciano torch songs, ballad memorabili e standard jazz, il disco si caratterizza per arrangiamenti diretti, essenziali, giocati sul timbro caldo ed intenso della voce di Slomp e le raffinate tessiture chitarristiche di Micarelli ad avvolgerlo. Ogni orpello o ridondanza è messa al bando, in favore di riletture personali, intimistiche che ci consentono di scoprire i vari brani in una luce diversa che esalta l’eleganza intrinseca delle strutture musicali. Ad aprire il disco è la gustosa resa di “Don’t Get Around Much Anymore” di Duke Ellington che anticipa le coordinate su cui si muoverà l’album: nessuna retorica, né tantomeno nostalgia, ma piuttosto il desiderio di ricontestualizzare questi grandi classici. Si prosegue con “Bewitched, bothered and bewildered” dal musical “Pal Joey” che debuttò a Broadway nel 1940 e la melodia latin di “Drinking water (Água de beber)” di Vinicius De Moraes e Antonio Carlos Jobim, per giungere ad uno dei vertici del disco “I left my heart in San Francisco” con la chitarra di Micarelli che esalta l’atmosfera malinconica del brano, reso in maniera struggente dalla voce di Slomp. Se “Yours is my heart alone (Tu che m’hai preso il cuor)” incrocia le versioni in italiano e in inglese della romanza “Dein ist mein ganzes Herz” tratta dall'operetta “Il paese del sorriso” di Franz Lehár, “The girl I love” arriva dal songbook di George e Ira Gershwin. Una piccola perla è il grande classico “Somethin’ stupid”, incisa dapprima nel 1966 da C. Carson Parks e resa famosa da Frank Sinatra e la figlia Nancy l’anno seguente, e che Slomp canta magistralmente a due voci con la figlia Martha Joni. C’è poi la sequenza in cui ascoltiamo “The good life”, “My kind of girl”, “I only have eyes for you” e “Gone with the wind”, quest’ultima con la partecipazione di Stefano Micarelli al basso che si lasciano apprezzare per grazia interpretativa. A metà disco arriva “The best is yet to come” e c’è da credergli perché arriva un'altra serie emozionante di brani “Change partners”, “I’m thru with love” e una sontuosa “That’s life” che Slomp & Micarelli rallentano leggermente, senza perdere lo swing dell’originale. L’evocativa “Indian summer” ci introduce ad un altro vertice del disco “By the time I get to Phoenix” firmata da Jimmy Webb e a quel gioiellino che è “The two lonely people” di Carol Hall e Bill Evans. Non poteva mancare, poi, un altro evergreen come “Strangers In The Night” dal disco omonimo di Frank Sinatra del 1966 e che Slomp & Micarelli rileggono in una versione introspettiva, quasi sussurrata. Il disco non perde forza nel finale con “The last dance”, “You don’t know what love is” e “The touch of your lips” per concludersi con l’appassionato congedo di “In the wee small hours of the morning” e “La belle vie”. “Inspiration - With gratitude to Frank Sinatra and Tony Bennett” non è, dunque, un semplice omaggio, ma piuttosto un atto d’amore verso una grande tradizione musicale che non smette di regalare emozioni. www.route61music.com


Salvatore Esposito

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