Rizwan-Muazzam Qawwali – At the Feet of the Beloved (Real World, 2025)

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A luglio di quarant’anni fa, il festival WOMAD a Mersea Island, nell’Essex, segnò un punto di svolta per l’ascolto della musica qawwali in Europa: a notte fonda, per la prima volta, la voce di Nusrat Fateh Ali Khan trovava l’attenzione e l’apprezzamento di un ampio pubblico anche al di fuori della diaspora dell’Asia meridionale. Dopo quattordici anni spesi a capo della compagnia di qawwal della sua famiglia, NFAK si era costruito una reputazione come artista di canti religiosi in India e Pakistan: il concerto al Womad e le successive incisioni a Parigi (pubblicate da Ocora) e Londra (per Navras) lo fecero apprezzare a livello internazionale. La comunità dei migranti asiatici britannici stava trovando la propria identità e l'arrivo di NFAK rappresentò un punto di svolta culturale, un ponte fra il passato dei loro genitori e un riconoscimento del loro presente diasporico che influenzò anche l’atteggiamento nei confronti della musica degli stessi praticanti qawwal. Nel 1998, il manager internazionale di Nusrat Fateh Ali Khan pensò che fosse venuto il momento di presentare allo stesso pubblico i nipoti del cantante pakistano, Rizwan e Muazzam, portandoli dalla loro base a Lahore al palco inglese del WOMAD a Reading: furono accolti con entusiasmo. Nei due anni precedenti erano
purtroppo avvenute due morti premature: quella del padre, nel 1996, e quella di Nusrat Fateh Ali Khan nel 1997. Subito dopo il concerto al WOMAD, Rizwan e Muazzam pubblicarono il loro debutto discografico: “Attish: The Hidden Fire”, che uscì per la Real World, la stessa etichetta con cui hanno realizzato vari album negli anni successivi, da “A Better Destiny” a “People’s Colony No 1” a “Day of Colours”. Ora arriva “At the Feet of the Beloved”, a quasi due decenni dal loro primo album internazionale. A dicembre 2024, la Real World aveva riportato su di loro i riflettori pubblicando i nipoti di Nusrat Fateh Ali Khan mentre si esibiscono in un'interpretazione di “Ya Gaus Ya Meeran”, una composizione NFAK rinvenuta trentaquattro anni dopo la sua registrazione e pubblicata all'inizio del 2024 nell’ultimo album di NFAK “Chain of Light”. “At the Feet of the Beloved” raccoglie quattro brani, ognuno fra i dodici e i quattordici minuti. I canti alternano le lingue urdu (“Meherban”, “Saqi Ik Jaam”) e punjabi (“Ja Mur Ja”, “Yaar Da Muhallah”). Sono stati registrati nel loro studio di casa in Pakistan: canzoni sulla ricerca dell'amore e della
pace. Apre l’album “Meherban”, che riprende i versi poetici di un ghazal urdu: le tabla e il tamburo dholak si intrecciano con l'armonium a sostenere le chiamate e risposte vocali lungo un cammino mistico: “Che io raggiunga la destinazione ora ha poca importanza / Tu sei con me ad ogni passo del cammino, e questo è quello che conta”. “Ja Mur Ja” rimanda dritto al sodalizio artistico fra NFAK con Mujahid Mubarak Ali Khan, padre di Rizwan e Muazzam - narrando le vicende di Sassi e Punnu, due innamorati il cui matrimonio viene ostacolato dai fratelli di Punnu, che lo fanno ubriacare e lo riportano a casa. Il terzo brano, “Saqi Ik Jaam”, è un'ode all'ebbrezza (“Ora, tu che porti la brocca, donaci il vino che ancora indugia nel calice del tuo sguardo), occasione per apprezzare la voce che oscilla tra melismi melodici e sargam - il suono frenetico del cantare le note invece delle parole. Si chiude con il brano “Yaar Da Muhallah” già pubblicato come video a fine gennaio con l'adorazione del divino che suona anche come estasi romantica: “Ho tinto il mio cuore della tinta dell'amata”, con voci e strumenti che raggiungono intensità ipnotiche. Il tour europeo parte il 18 maggio dalla Royal Festival Hall a Londra. rizwanmuazzamqawwali.bandcamp.com




Alessio Surian

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