Dear Mr. Cohen, La Casa Del Musicista, Arbizzano di Negrar (Vr), 16 febbraio 2025

Pochi come Leonard Cohen sono riusciti a farsi carne e bellezza grazie alle proprie canzoni, vengono alla mente Gaston Couté, Mordechaj Gebirtig, Jacques Brel, Vladimir Vysotsky. Dopo la sua scomparsa un gran numero di tributi si sono susseguiti anche da parte di chi in vita non lo aveva valorizzato il giusto. Purtroppo, è cosa risaputa e già vista come è prassi consolidata vampirizzare l’arte altrui, attirando consensi di riflesso alle popolarità di autori post-mortem. E non solo attraverso interpretazioni musicali o iniziative sovente discutibili, recentemente si è passati alla titolazione di strade, piazze e spazi come nel caso di Gaber e De André. Che crescono di numero, in maniera inversamente proporzionale alla qualità del sentimento coinvolto. Ovviamente esistono eccezioni davvero partecipi e condivisioni intense e meritorie. Una di queste si è svolta a “La Casa Del Musicista” di Arbizzano di Negrar (Verona) il giorno 16 febbraio scorso, sotto il titolo “Dear Mr. Cohen” ad opera della bionda cantante norvegese Henriette Beate Berggren, coadiuvata dalle angeliche voci di Siv Fagervoll Gunnerstad e Hilde Dahl, oltre che da Franz Bazzani al pianoforte e dallo scozzese Alan Thomson. Quest’ultimo polistrumentista (è anche cantante e tastierista) è una vecchia conoscenza musicale avendo accompagnato al basso per oltre una quindicina d’anni (sovente anche dal vivo in duo), il compianto John Martyn a partire da “Glorious Fool” (1981) dopo gli anni d’oro con il quasi omonimo Danny Thompson. In questa occasione coheniana si esibisce unicamente alla chitarra acustica, come già aveva fatto precedentemente all’interno di Jacqui McShee’s Pentangle e Jacqui McShee’s Take Three. Cohen è stato
sempre molto amato nel nord Europa ma la connessione con la Norvegia va anche oltre, diventando storico-celebrativa, se pensiamo alla figura di Marianne Christine Stang Ihlen (1935 – 2016), sua fidanzata durante gli anni vissuti a Hydra e origine di varie canzoni di Leonard divenute famosissime. Il conciso tour di febbraio in Italia di questo piccolo ensemble contempla date all’Auditorium BCC di Barlassina (Monza) il giorno 15 per una serata di solidarietà con la Croce Bianca di Seveso (il ricavato sarà destinato per una nuova ambulanza) o al Ca’Berti di Castelvetro Di Modena, quattro sere dopo. Un paio di occasioni sono state organizzate anche nel veronese: quella odierna e il giorno 18 al “Giardino Music Club” di Lugagnano, dove già si erano esibiti a inizio 2020 e 2023. Grazie alla squisita disponibilità della sede di Ferrarin Pianoforti si è potuto svolgere quindi anche questo incontro pomeridiano che ha avuto il pregio di valorizzare ancor più, per i presenti, l’intimità dell’ascolto. Si tratta di un omaggio acustico e confidenziale, più volte presentato in Italia e che ha visto negli anni, piccoli cambiamenti di formazione e denominazione (“Henriette synger Cohen”, “Dance me to the end of love”, “Henriette Trio Sings The Music Of Leonard Cohen”) da quando prese inizio nel 2016, a seguito della presentazione di una esposizione norvegese di ritratti e liriche del cantautore canadese, a cura della stessa Berggren. Durante l’ultima occasione veronese era stato anche registrato un live ora commercializzato e promosso in questa circostanza in forma di cd. 

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