Il suono materia prima per inventare. Improvvisare nell’educazione e nella formazione musicale, Conservatorio Vincenzo Bellini, Catania, 9 - 11 dicembre 2024

Nei giorni 9, 10 e 11 dicembre si è svolto a Catania un importantissimo convegno di studi: “Il suono materia prima per inventare. Improvvisare nell’educazione e nella formazione musicale”, organizzato dal Conservatorio Vincenzo Bellini di Catania - con il coordinamento di Maria Grazia Bellia e Roberto Carnevale - in collaborazione con Musicheria.Net e con il C.S.M.D.B. Centro studi Maurizio Di Benedetto. Il Comitato scientifico è formato da Maria Grazia Bellia, Alessandro Bertinetto, Roberto Carnevale, Mirio Cosottini, Giulia Gangi, Marina Leonardi, Enrico Strobino, Maurizio Vitali, Francesco Zappalà e da altri qui intervenuti. AL’evento può essere idealmente collegato all’omonimo convegno tenutosi al Conservatorio di Trieste nello scorso marzo, ma anche in continuità con il Convegno “I saperi dall’ascolto” recentemente tenutosi a Prato. Insomma sembra che dopo i felici tempi degli anni Ottanta/Novanta si sia ritornati a parlare appassionatamente di didattica musicale da Nord a Sud. A parte questa nota geografica, ci sono almeno due altri motivi per sottolineare l’importanza di questo evento. 
Il primo è che il tema trattato, stanchi ormai di una didattica ripetitiva e stantia, è quello dell’invenzione con la musica di cui l’improvvisazione non è che la punta dell’iceberg. L’altro elemento di estremo interesse è che le tre istituzioni preposte all’insegnamento della musica in Italia, l’università, il conservatorio e la scuola di base, si siano incontrate a distanza ravvicinata per confrontarsi su questo tema. Spesso c’è poco dialogo tra questi tre segmenti, a parte qualche virtuoso esempio, eppure sono molto complementari e ognuno ha bisogno dell’altro. Ciò è emerso dalle relazioni di illustri docenti universitari come Alessandro Bertinetti, che ha esposto il suo concetto di improvvisazione libera tra il filosofico e il pratico, o di Vincenzo Caporaletti, la cui teoria dell’Audiotattile è ormai ampiamente utilizzata e sperimentata anche in campo didattico e metodologico, come hanno dimostrato, citandolo, le relazioni di Enrico Strobino e Maurizio Vitali, i quali hanno parlato delle loro ricerche, di alto spessore anche teorico, che
pure faticano a entrare nel mondo accademico, così come le intuizioni di Mirio Cosottini sul rapporto tra linearità e nonlinearità nell’improvvisazione del suono e in questo caso del silenzio. Da sottolineare anche la presenza di alcune istituzioni didattiche musicali italiane longeve e che si ispirano alle metodologie storiche come il Dalcroze, testimoniata da Maria Luisa Isa D’Alessandro, presidente dell’ Associazione Italiana Dalcroze, L’ORFF rappresentato dall’OSI Schulwerk (fondato dal compianto Giovanni Piazza) e testimoniato qui da Francesco Saverio Galtieri e da Ciro Paduano, la SIEM, che ha avuto tra i suoi fondatori Carlo Delfrati, qui rappresentati da Annibale Rebaudengo (già presidente nazionale) e Mariateresa Lietti (già direttrice dell’organo di stampa della Siem “Musica Domani”) e poi il CSMDB, rappresentato dai citati Strobino e Vitali e da Mario Piatti che ha aperto i lavori con il suo efficace intervento a impronta rodariana. Come sempre accattivante è stato l’intervento di Antonella Talamonti, una delle fondatrici della gloriosa Scuola di Musica del Testaccio di
Roma e fondamentale la presenza di Paolo Damiani, famoso jazzista, compositore, organizzatore e didatta, rappresentante dalla prima ora del Comitato per l’Apprendimento della musica pratica, fondato dall’allora ministro Luigi Berlinguer. Inoltre molti di questi relatori hanno anche tenuto dei seguitissimi laboratori alla fine delle sessioni pomeridiane. Dal punto di vista formale l’esposizione dei contenuti del Convegno è stata fatta mediante una terminologia concertistica (Solo, Duo, Trio, Quartetto), predisponendo dei tavoli aventi dei contenuti affini anche se trattati da diverse prospettive. A presentare questo virtuale ma non troppo ‘concerto’ è stato il direttore del Conservatorio di Catania M° Epifanio Comis e a ‘dirigerlo’ è stata Maria Grazia Bellia, docente di Pedagogia della musica nel Conservatorio ospitante, che, coadiuvata da Marina Leonardi con la squadra dei suoi meravigliosi studenti, che coralmente hanno ‘eseguito’ una dotta e stimolante relazione. Uno dei tavoli che mi ha particolarmente interessato è stato quello tenuto dal ‘trio’ Santi Scarcella, Tonino Miano e
Massimiliano Genot. Il primo ha parlato, anche esemplificando al pianoforte, della sua idea di improvvisazione; Miano ha illustrato alcune pratiche di improvvisazione non tonale, anch’egli mostrando alcuni esempi al pianoforte. Di natura diversa, invce, l’intervento di Genot che ha portato la sua esperienza sviluppata nel modulo IMPRO nel Conservatorio di Torino. In questo intervento si è dimostrato come sia urgente interessante reintrodurre creativamente una pratica antica come quella del partimento come ‘nuovo’ paradigma dello studio dell’armonia, diventando anche un elemento di connessione tra la scuola di base, il conservatorio e l’università. Il convegno è stato trasmesso in streaming e può essere ancora seguito a distanza collegandosi sulla pagina facebook del Conservatorio “V. Bellini di Catania”, mentre sul sito del conservatorio può essere scaricato il programma e gli abstract. 

 

Francesco Stumpo

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