Bill Laurance and Michael League si conoscono da oltre vent’anni, dal soggiorno dello studente texano Michael League all’Università di Leeds dove incontra il londinese Bill Laurance: l’Inghilterra ospita i loro primi concerti, poi sarà League ad invitare Laurance a suonare le tastiere negli Snarky Puppy, il gruppo cui ha dato vita nel 2004 e da una decina d’anni saldamente e creativamente protagonista di dischi e concerti a cavallo fra i generi, con un orecchio sempre attento all’improvvisazione e alle collaborazioni. Accanto alle premiate produzioni musicali con il gruppo, entrambi hanno sviluppato carriere parallele sia come produttori, sia come solisti – una dozzina gli album di Laurance, a cominciare da “Flint” (2014), mentre League ha all’attivo “So many me” (2021) e i tre album con Bokanté.
Il trasferimento di League in Catalogna nel 2020 e l’attenzione per il Mediterraneo e l’Asia ha segnato un punto di svolta. “Una parte importante del trasferimento in Catalogna è stata quella di riorientare la mia vita più come produttore che come musicista itinerante” ha ricordato League, sottolineando, al tempo stesso, che il periodo di restrizioni dovute al Covid-19 lo indusse a pensare a un progetto con Laurance: “Avremmo potuto fare un duo in cui lui non fosse l'unica voce melodica. Abbiamo messo insieme canzoni del nostro catalogo e alcune cover, e abbiamo attraversato l'Italia insieme, mangiando come re. Ci siamo divertiti così tanto che abbiamo deciso di scrivere nuova musica e fare un disco. Abbiamo scritto tutta la musica nel periodo natalizio”. È nato così “Where You Wish You Were” (2021) loro primo album in duo, acustico: “Ogni singola idea compositiva ha un grande peso e tutto ha uno scopo preciso. Non c'era una sezione ritmica dietro cui nascondersi, si trattava solo di melodia e accordi. Cercavamo istintivamente di creare un luogo in cui la gente volesse andare, che fosse confortante. Sentiamo che ora, forse più che mai, c'è bisogno di questi luoghi”.
A tre anni di distanza, “Keeping Company” prosegue quella ricerca ampliando ulteriormente gli orizzonti; in particolare, “l’oud crea uno specifico spazio collaborativo”, sottolinea Laurance, “Quando compongo, il mio obiettivo è quello di trasportare l’ascoltatore. Questo funziona con il suono dell'oud. È una tela su cui si possono dipingere molte cose. Nel primo album abbiamo discusso se Michael dovesse suonare una chitarra fretless a corde di nylon. L’ha provata, ma non ha prodotto la stessa emozione dell’oud. Grazie al fatto che lo strumento non è tastato, può accedere a un mondo espressivo completamente nuovo e creare nuovi colori per il duo. Questo ci ha affascinato”. Ed è l’oud di League ad aprire, solitario, l’album con la breve ed incisiva “Katerina”
Il piano di Laurance raggiunge l’amico a metà del brano dando vita ad un dialogo che rimane vivo ed avvincente anche nelle successive dieci tracce.
Il successivo e intimo “You” introduce League anche al basso acustico (fretless) e alla voce.
Lo spirito di questo brano, e dell’album in generale, è riassunto efficacemente da Bill Laurance: “Siamo buoni amici ed è questo che celebriamo nell’album”. “Yours”, “Where you wanna go” e “Africa” (il classico di Rico Rodriguez del 1977) sanno condire la scaletta con accenti ritmici più scanditi, ma l’arco narrativo generale si mantiene sempre introspettivo, essenziale e confidenziale, due compagni di avventure che rievocano e creano insieme melodie senza tempo, abilmente cesellate a quattro mani, con l’udito volentieri rivolto al contesto Mediterraneo e l’abilità di coglierne gemme diverse, splendidamente complici quando si trovano inanellate una dopo l’altra, si tratti delle loro composizioni a quattro mani o della melodia della canzone turca “Iki Keklik Bir Kayada” metafora che rimanda a “due pernici che si sporgono da una roccia”.
Alessio Surian