Si è conclusa il 12 agosto scorso l’ottavo incontro di Magarie Sonore 2024, una rassegna di danza e musica tradizionale del Marchesato di Crotone che sta crescendo di anno in anno. L’idea di partenza dell’evento è stata quella di approfondire una realtà musicale molto centrica come quella della zona di origine degli organizzatori e anche docenti di danza Marisa Angotti e Davide Ancora, e della maggior parte degli insegnanti e dei musicisti. La location è l’antico complesso di Santa Maria della Consolazione a Serrisi, una frazione di San Giovanni in Fiore (Cs), un’oasi di pace immersa in mezzo al verde dei boschi e all’azzurro del cielo. Con il passare del tempo l’evento si è aperto ad accogliere stimoli musicali di diversa natura, soprattutto quelli provenienti dagli stessi corsisti che provenivano da varie parti d’Italia e oltre. L’edizione di quest’anno ha visto, per esempio, la partecipazione di un folto e motivato numero di persone di diversa età provenienti dalle Marche, che si è risolta anche in un confronto tra tradizione musicale crotonese e quella marchigiana, trovando anche un terreno comune nel far convivere il saltarello con la tarantella, la pizzica e la tammurriata, o il canto augurale e di questua della Pasquella con
la Strina. Significativa è stata anche la presenza di ospiti e docenti provenienti dalla Francia come gli storici Tonino Cavallo e Francesco Rosa, originari del Marchesato di Crotone ma che da decenni svolgono la professione di ‘musicien’ a Parigi dove hanno intrecciato i loro canti e strumenti con quelli francesi e celtici senza mai perdere però la loro identità originaria. Ma il clima a Magarie è sempre sostanzialmente festoso; le giornate si aprivano con la partecipazione ai vari seminari di chitarra battente, organetto, zampogna, lira calabrese, danza e canto tradizionale. La pausa pranzo era un momento conviviale di fondamentale importanza dove si mangiavano pasti con ingredienti provenienti dai vicini orti e con posate rigorosamente metalliche e piatti di ceramica. Anche durante i pasti si parlava di musica e si ascoltavano i brillanti e divertenti interventi musicali del cantastorie e polistrumentista etnico Andrea Bressi, così come Simone Bonasso. Dopo il riposo (si fa per dire) pomeridiano, alle 16,00 riprendevano i seminari per circa un’ora e mezzo, successivamente venivano invitati degli specialisti a tenere dei laboratori teorico-pratici su particolari aspetti sonori, ma anche di cucina e altro.
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