L’incontro da cui nasce Dareyn risale al 2010. La suonatrice di kemenche turco e di lira cretese Emine Bostancı ricorda la sua esperienza di “studentessa curiosa e appassionata. Partecipai al Simposio internazionale di kemenche Cuneyd Orhon. Il programma prevedeva l'esibizione in duo (kemenche e violoncello) di Neva e Yelda Ozgen, le figlie del mio modello artistico: il maestro Ihsan Ozgen (nella tradizione di Tanburi Cemil Bey, n.d.r.). La loro esibizione e la combinazione così intimamente armoniosa di kemenche e violoncello mi toccarono profondamente. Da quel giorno ho sognato di suonare insieme ad un violoncello e di creare musica per questi strumenti che sento estremamente complementari, con una capacità congiunta di offrire un’esperienza musicale completa”. Dopo la formazione a Istanbul sui makam turco-ottomani, nel 2017 Emine Bostancı si è trasferita ad Amsterdam ed ha incontrato la violoncellista Maya Fridman: “Quando l’ho ascoltata per la prima volta, sono rimasta stupita dalla sua creatività nell'esplorare nuovi modi di espressione musicale e dalla potenza delle sue performance; il suo virtuosismo al violoncello, la sua voce bella e lirica, la sua sofisticata abilità nella composizione. E la sua affascinante presenza sul palco... Ho pensato che non avrei potuto trovare una musicista migliore per lavorare insieme a questa idea da sogno. Quando l'ho avvicinata per la prima volta per iniziare un progetto insieme, con mia sorpresa mi ha detto che stava pensando di contattarmi con la stessa intenzione”.
Insieme hanno maturato l’idea di mettersi in gioco anche come cantanti e di stabilire cicli di due anni in cui invitare a collaborare nuovi musicisti da generi diversi per creare opere inedite, ampliando sempre di più la paletta della loro creatività collaborativa.
“Abbiamo subito iniziato a lavorare ad un repertorio. Trovo piuttosto impegnativo combinare in modo armonioso uno strumento di musica tradizionale e uno di musica occidentale, senza fermarci a mostrare semplicemente i nostri stili musicali. Tuttavia, la magia è avvenuta! Quando abbiamo cominciato a lavorare insieme, abbiamo trovato il modo di collegare le rispettive composizioni che avevamo già abbozzato e suonavano come se fossero sempre state destinate a stare insieme. Il nostro repertorio trae ispirazione dalla bellezza della modalità, dal carattere dinamico dell'arco e dal ricco mondo dei ritmi”.
A marzo 2021 uscì il loro primo EP, registrato nella Grote Zaal del teatro TivoliVredenburg a Utrecht, in trio con il percussionista tedesco, residente a Rotterdam, Jacobus Thiele.
La formazione in quartetto dell’album appena pubblicato ha debuttato a Nijmegen a fine maggio 2023 al festival Music Meeting. Il repertorio ha preso forma dall’osservazione che varie tradizioni spirituali condividono l’idea che vadano attraversati sette livelli prima di raggiungere l'"illuminazione". Bostancı e Fridman hanno condiviso questo punto di partenza con il pianista tedesco Franz von Chossy e il batterista e percussionista Vincent Planjer, cresciuti, rispettivamente, nei conservatori jazz di Rotterdam e L’Aja. Insieme hanno messo in agenda venticinque concerti, fra cui la presentazione dell’album al Bimhuis di Amsterdam il 13 gennaio; l’ultimo palco è previsto il 27 aprile ed è il Paradox di Tilburg. Ne sono risultate otto composizioni; per il quinto livello hanno scritto un brano sia von Chossy (“Falling Angels”), sia Fridman (“Zohar”). Il brano che da il titolo all’album e ne riassume l’idea è firmato da Emine Bostancı che lo apre solitaria col “respiro” del kemenche ed esplora il sesto livello proponendo un incalzante cambio di passo proprio a metà dei sei minuti dispiegando le eccezionali capacità del quartetto nelle dinamiche, nell’esposizione lirica e nelle scelte ritmiche.
dareyn.bandcamp.com/album/ghost-secrets
Alessio Surian
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