Chitarrista e compositore palermitano con una ventennale esperienza nei Vorianova, Luca Di Martino ha coniugato la sua attività musicale con quella di agitatore culturale e organizzatore del festival Isnello Guitar Festival. Festival. Dopo aver debuttato come solita nel 2017 con “Di Istinti e di Istanti”, il musicista palermitano ha messo in fila in pochi anni una corposa discografia in cui spicca certamente “Dalla mia parte” del 2022 e il più recente “A bassa voce”, un pregevole omaggio all’opera di Fausto Mesolella, da sempre suo nume tutelare, insieme a Pat Metheny e Ralph Towner. A breve distanza da quest’ultimo lo ritroviamo con “Il richiamo e l’abbandono”, sesto album in carriera, che rispetto ai precedenti ci lascia cogliere a pieno non solo tutta la sua sensibilità nell’approccio allo chitarra, ma ci offre anche una sintesi del suo immaginario poetico ed artistico. Composto da dieci brani originali per chitarra acustica in solo, a cui si aggiunge l’uso della loop station, il disco ci offre un viaggio immaginifico attraverso sonorità, atmosfere e suggestioni dense di lirismo, e velate di un leggero tocco di nostalgia. Come scrive nella presentazione il chitarrista palermitano, si tratta di “un viaggio musicale, un'osservazione dell'anima umana, a tratti stufa della monotonia dei luoghi di appartenenza, a tratti nostalgica, e che mai sazia appare in bilico tra il partire e il tornare, tra il trovare e il lasciare, tra il richiamo e l'abbandono: due parole che sembrano lontane tra loro, opposte, ma che si incrociano spesso durante il percorso di vita di ogni uomo e trovano collocazione in ogni decisione intrapresa o scandita dal destino”. Rispetto ai dischi precedenti, si coglie una ricerca più intensa e sistematica nella scelta delle ambientazioni sonore dei brani, così come si coglie una peculiare attenzione verso la valorizzazione del suono della chitarra che suona naturale e vibrante nella sua potenza espressiva. Durante l’ascolto si spazia, così, attraverso brillanti soluzioni armoniche con brani “Mare Di Naufraghi” e “Confini”, si lambiscono le sonorità world della title-track e “Luce” per giungere alle sperimentazioni di “Ricerca” e “Strade Sole”. Tra i momenti più intensi del disco meritano una citazione la superba “Sintesi”, le elegiache "Dolce Risveglio” e “Una Magia”, ma soprattutto la conclusiva “In due” un brano poetico e raffinato che suggella un disco appassionate e mai scontato.
Salvatore Esposito
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Strings