La Buonasera – Piazza Aperta (Arts et Musique/Nota Records, 2023)


Pubblicato nell’autunno del 2022 da Arts et Musique, il progetto dei cantati e ricercatori di residenza francese, la romana Germana Mastropasqua e lo svizzero Xavier Rebut, è entrato quest’anno nel novero dell’etichetta friulana Nota Records. Si tratta di due musicisti che hanno operato in diversi ambiti, dagli oratori al teatro, dalle formazioni polifoniche al canto folk, già membri nel Quartetto Urbano e collaboratori di Giovanna Marini, su cui Rebut, musicista, attore e didatta ha scritto in “In viaggio con Giovanna Marini”. Nel 2019 avevano pubblicato “Voix d’Italie” e nove anni prima “D’amore e d’anarchisti”, ora si ritrovano in “Piazza Aperta”. È una sorta di invito in “un sud che canta e incanta”, per reinventare e condividere un repertorio variegato composto da dieci composizioni di Rebut che, ispirate a espressioni musicali tradizionali della Penisola, ci conducono da Roma verso la Calabria e la Sardegna, e da tre brani derivati da raccolte sul campo realizzate Sicilia, Puglia e Campania. Con sobrietà emerge una creatività che sa coniugare pratica canora e presenza scenica. Quella di “Piazza Aperta” è una storia di mescolanze e di stili che assecondano un’approfondita ricerca testuale poggiata su un impianto strumentale acustico, con le voci sempre al centro dell’azione, eccetto nello strumentale finale. Accanto ai due protagonisti, ci sono Anne-Sophie Chamayou (violino e canto), Maïeul Clairefond (contrabbasso) e Sébastien Spessa (chitarra battente, chitarra folk e tammorra) con la collaborazione musicale di Davide Ambrogio. Sono voci eleganti che sanno essere naturali, popolari e di impostazione belcantistica, che animano diverse poetiche linguistiche, attingendo a temi universali: sentimenti d’amore e di perdita ma anche danno spazio a guizzi gioiosi e danzanti. Si producono in incastri polifonici delle tre voci nelle quartine dell’iniziale “Matina Rosa”, cantata in napoletano; la paletta sonora si allarga con inserimenti di corde, archi e percussioni che arricchiscono la dimensione melodica, armonica e ritmica con preludi, sequenze soliste e contrappunti. “Frisco Punente” attinge ancora alla poetica popolare partenopea, mentre “Una sola cosa” è costruita con citazioni di poesia in grecanico di Calabria. “Quanno Passo” è un adattamento in romanesco di una poesia popolare di Mormanno. Ancora di provenienza calabrese sono “Li Carciari To” e “Lo sai”. Invece, “In S’Aera” è un montaggio di poesie popolari originarie di Ittiri in Sardegna su musiche di Xavier in cui confluisce anche un tema popolare sardo. S’impone all’attenzione “A Nuciddara”, un canto tradizionale del messinese per la raccolta delle nocciole in cui le due voci sono accompagnate da linee del violino, mentre “Tarantella di Buonasera” è una bella “canzunë” garganica di Cagnano Varano su tempo di danza. Un ritmo di tammurriata s’impossessa di “Sole Sulillo”, canto di legatura del grano dell’avellinese raccolto da De Simone nel 1980, in cui le due voci, dopo la prima sezione eseguita a cappella trovano sostegno nel battito scandito dal tamburo a cornice. “Ora”, composizione di Xavier, è un altro episodio dove si apprezza le vocalità dei due artisti e si fa sentire la loro frequentazione con il magistero vocale della Marini. La penultima traccia, “Matina Rosa pe te” riprende il tema iniziale, questa volta proposto con un organico in trio (violino, chitarra battente e contrabbasso). La conclusiva “Piazza Aperta”, è uno strumentale, un’aria danzante che evoca il passaggio di una banda di paese. Con grande sensibilità, in equilibrio tra tradizione e invenzione. 


Ciro De Rosa

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