Nicola Pisani ama definirsi “un musicista, europeo, italiano, meridionale e pugliese” e in queste parole è racchiuso tutto il suo articolato percorso artistico che lo ha condotto, negli anni, ad imbracciare il suo sax soprano in progetti musicali differenti collaborando con Michel Godard, John Surman, Achille Succi, Cristina Zavalloni, Linda Bsiri e Yves Robert, ma soprattutto a guidare grandi ensemble jazz come la Dolmen Orchestra, l’Orchestra di Musica Improvvisata di Catanzaro, l'Orchestra Italofrancese Assemblage con il sassofonista Claudio Lugo e quella magnifica esperienza che è stata “Cypriana”, nato da un’idea del sassofonista Yiannis Miralis, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’indipendenza della Repubblica di Cipro. Parallelamente, molto intensa è stata anche la sua attività didattica presso il Conservatorio di Cosenza alla guida del Dipartimento Jazz e Popular. Proprio dalle sue frequentazioni con la scena musicale calabrese e con la complicità di Francesco Caligiuri (sax baritono, clarinetto basso e flauto dolce) ha preso vita, in seno al Catanzaro Jazz Festival, la “Mediterranean Acoustic Orchestra”, large ensemble composto da da undici strumentisti dal diverso background musicale in grado di percorrere rotte sonore che si dipanano dal jazz alla world music. Itinerari musicali in cui Pisani si muove con abilità, mettendo in luce tutta la sua esperienza nella conduction, quanto nel ricercare alchimie e ricercatezze timbriche tra voci strumentali differenti. Le architetture sonore dei brani si reggono sulla brillante sezione ritmica composta da Francesco Montebello (batteria), Luca Garlaschelli (contrabbasso) e Checco Pallone (tamburi a cornice) e sono impreziosite dal già citato Francesco Caligiuri, Mario Gallo (tuba), Giuseppe Oliveto (trombone e conchiglia), Luigi Paese (tromba), Alberto Le Neve (sax tenore) e Piero Gallina (violino e lira calabrese) e Massimo Garritano (chitarre), magistralmente diretti da Pisani. Registrato nel Convento di San Francesco di Paola a Spezzano della Sila (Cs), l’album raccoglie sei composizioni originali, sei suite che ci conducono attraverso atmosfere e sonorità differenti muovendosi dagli echi di musiche dell’estremo Oriente al Mediterrano per toccare i Balcani e la penisola Iberica, il tutto mantenendo un perfetto equilibrio tra composizione e improvvisazione e facendo dialogare gli strumenti classici del jazz con quelli tradizionali. Ad aprire il disco sono le sonorità orientali della poetica ballad “Winter in Tokyo”, firmata da Caligiuri e che con il suo solo di flauto ci introduce alla prima parte con il violino, i fiati e la chitarra che si alternano nell’esposizione del tema, lasciando poi spazio al solo di sax nel segmento centrale, prima di giungere al finale orchestrale. Si prosegue con “Balkantanz” di Nicola Pisani con la lira calabrese di Gallina ad evocare nell’introduzione i suoni della tradizione ellenica e che all’ingresso dei fiati si evolve in una scorribanda in cui spicca tutta l’esplosività e la versatilità dell’orchestra nel destreggiarsi tra danze balkan e spaccati jazz. Se l’elegante ed evocativa “Propria vera”, ancora firmata da Pisani, ci regala un bel climax call and response in cui si susseguono gli interventi chitarra, violino e fiati, la successiva “Checco’s way of music” vede il sassofonista pugliese sperimentare il dialogo con i tamburi a cornice di Checco Pallone dando vita ad una travolgente ondata di swing e cangianti colori sonori. La raffinata ballad “Roberta & Myself Spanish Love Song“ in cui spicca il preludio affidato alle conchiglie di Oliveto, ci conduce verso il finale con la travolgente “Jack o’ Lantern” di Caligiuri che suggella un disco affascinante e denso di brillanti intuizioni sonore. Insomma, la Mediterranean Acoustic Orchestra è una bella sorpresa, da ascoltare con attenzione, con l’auspicio che questa opera prima abbia presto un seguito.
Salvatore Esposito
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Suoni Jazz