Gabriele Mirabassi | Nando Di Modugno | Pierluigi Balducci – Girasoli (Fonè Jazz/IRD, 2023)

"Girasoli" è il nuovo disco del trio formato da Gabriele Mirabassi (clarinetto), Nando Di Modugno (chitarra classica) e Pierlugi Balducci (basso acustico) pubblicato per la serie Fonè Jazz. Una registrazione di altissima qualità realizzata il 12 e il 13 luglio 2021 all'Auditorium Museo Piaggio di Pontedera. Dieci tracce tra brani inediti e composizioni di artisti mondiali. In apertura c'è “De coracao a coracao” del brasiliano Jacob do Bandolim con le sue tessiture latine sottolineate dal clarinetto che ci portano a “Gli amori sospesi”, composta da Di Modugno con un crescendo di melodia e flamenco. La chitarra si intreccia al clarinetto con la bossa nova di “Party in Olinda” del chitarrista Toninho Horta, pubblicata in “Foot on the road” del 1994. L’atmosfera è più sognante in “Pavane” di Balducci segnata da un bel tappeto di basso. Si ritorna a ritmi sudamericani con “Chisciotte” di Mirabassi e i suoi glissati al clarinetto, alti livelli di intensità con “En la orilla del mundo”, composta da Martin Rojas per il disco “Filin 2 y 3” (1990) di Pablo Milanes. Di taglio cinematografico la successiva “Amica Vittoria” di Mirabassi, che si lega bene al malinconico “Love theme from i grasoli”, firmato da Henry Mancini per il film “I girasoli” (1970) di Vittorio De Sica con Sophia Loren e Marcello Mastroianni. Jazz e world convivono in “Minuano” di Pat Metheny e Lyle Mays, contenuta in “Still Life (Talking)” del 1987. In chiusura, è la toccante “Sospesi a primavera” ancora a firma di Mirabassi. Un lavoro raffinato che mette in risalto la classe dei tre musicisti, che tra loro rivestono i brani dei giusti colori, sempre equilibrati e con momenti di grande delicatezza. Mirabassi e Di Modugno si rincorrono con fughe virtuosistiche, sottolineate dal sostegno ritmico di Balducci. Quello che colpisce è la spontaneità e la naturalezza della registrazione, come fosse un disco dal vivo, con la qualità di uno in studio. “Girasoli” è un bellissimo viaggio dal quale non si vorrebbe tornare indietro, tanta è la magia e la bellezza che l’avvolgono. 


Marco Sonaglia

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