Fiona J. Mackenzie – Tac’ an Teine/The Fireside (Greentrax Recordings, 2022)

Con la prima traccia sbarchiamo a Canna, piccola isola delle Ebridi Interne, al largo della costa occidentale della Scozia: “Fàilte gu Taigh Chanaigh”. L’annuncio in gaelico e in inglese a bordo del traghetto CalMac, le note del piano che armonizzano un tema scozzese, i passi sul selciato, il canto degli uccelli, il suono lontano di una cornamusa, poi quelli danzanti in un ceilidh che si fondono con voci conviviali: è “Tac’ an Teine (The Fireside)”, il quarto album di Fiona J. Mackenzie, originaria delle Highlands scozzesi, apprezzatissima studiosa e cantante gaelica che nella sua carriera ha mietuto numerosi riconoscimenti. Pubblicato dalla storica label caledone Greentrax, “Tac’ an Teine” è il racconto e il documento di un lungo lavoro immersivo sulle collezioni dell’archivio di Canna House, di cui per molti anni è stata l’archivista. Parliamo della residenza storica sull’isola, affidata al National Trust for Scotland, nella quale è custodito il poderoso corpus di registrazioni di canti raccolti da John Lorne Campbell, storico, agricoltore e studioso di letteratura gaelica scozzese e dalla sua consorte statunitense, la collezionista e fotografa Margaret Fay Shaw. I coniugi Campbell documentarono canti e storie nelle Ebridi Esterne e in Nuova Scozia (Canada) soprattutto tra il 1932 e la metà degli anni Cinquanta, ma le registrazioni continuarono fino alla metà degli anni Sessanta. La suggestiva immagine della copertina dell’album è una foto di Máiri MacRae e Angus John Campbell ripresi da Margaret Fay Shaw al focolare di Tigh Máiri Anndra, a North Glendale, nell’isola di South Uist, Ebridie Esterne, nel 1930. Mackenzie ha conosciuto questi materiali a metà degli anni Novanta, leggendone in “Folksongs and Folklore of South Uist” pubblicato proprio da Fay Shaw, e restando particolarmente colpita non solo dall’entità della ricerca, ma dallo stile di vita che il libro ritraeva. “È diventato la mia bibbia della canzone gaelica”, dice la cantante di Dingwall. In seguito, nel 2011 Mackenzie ha allestito uno spettacolo sulla vita della Shaw mentre era artista gaelica in residenza presso il National Theatre of Scotland e ha avuto l’opportunità di visitare l’isola di Canna per la prima volta. Quattro anni dopo è diventata lei stessa archivista ufficiale della Canna Collection, dopo la scomparsa della precedente incaricata, la basca Magda Sagarzazu. Il progetto discografico si prefigge di fare “risplendere” di nuovo quei canti e quelle soggettività, con le loro storie ai margini della contemporaneità, con i loro lavori e le loro vite contadine, artigiane e marinare. Ciò per dare risalto anche al contesto, all’ambiente di quegli anni di vita e di ricerca dei coniugi Campbell. Cosicché gli arrangiamenti delle canzoni ricercano l’essenzialità, mantenendo la centralità della voce, che canta a cappella o si avvale del contributo di un piccolo gruppo di musicisti. Si tratta della figlia Katie Mackenzie a clarsach e pianoforte, del genero James Duncan Mackenzie, ex membro dei Breabach, a flauto e cornamusa delle Highlands; Yvonne Lyon suona il shruti box e condivide con David Lyon tastiere, fisarmonica e chitarra. La musica si intreccia con i suoni d’archivio, con le voci delle cantatrici del passato e con i suoni d’ambiente, come avviene nell’affascinante trio di canti che erano eseguiti durante il lavoro (con tanto di arcolaio in azione), posti sotto il titolo di “Spinning set” (“Òran Snìomhaidh”, “Ho Ro gun Togainn air Ùgain fhathast” e “Cuigeal na Maighdin”). Di seguito, ritroviamo gatti miagolanti, tazze e bicchieri tintinnanti, canti di uccelli, conversazioni, appunti sulle tecniche di registrazione, fuochi scoppiettanti, note di pianoforti d’epoca, carillon e, naturalmente – come detto – le voci delle cantatrici, tra cui spiccano quelle di Pèigi Macrae e Annie MacDonald. Piano e bordone di tastiere accompagnano la voce splendente di Fiona nell’interpretazione del lamento “Ailein Duinn”. Il suono di un carillon (la melodia è “Bonnie Dundee”) ci trasporta davvero nel tempo di Pèigi Macrae, la cui voce introduce e chiude il puirt a beul “E Im Bolla Bo & CeannRuadh”. Senza soluzione di continuità e con naturale empatia al suo canto si aggrega quello di Fiona, accompagnata da un vamp di pianoforte e dalla step dance di Flora Cummings. “Diùram” è una ninna nanna con in sottofondo il canto di un merlo. Proseguendo nell’ascolto, incontriamo altre intense interpretazioni, sempre precedute da field recording “originali”: “Tàladh Choinnich Òig” è un’altra ninna nanna, risalente al XVI secolo, “Ho mo leannan” è una magnifica versione di una nota waulking song (erano i canti eseguiti durante la follatura del tweed), mentre “An Gille Donn” (Il ragazzo dai capelli castani) è il lamento pieno di pathos di una donna per il suo amante annegato nello stretto di Canna. Nel finale del motivo si ascolta il pianoforte suonato da Fay Shaw alla festa del suo centesimo compleanno (era il 2003). “Mo Chasan Dubh” (I miei piedi neri) è un altro lamento, questa volta per un cigno il cui nido è stato saccheggiato. Improvvisamente con “The Basque Set” ascoltiamo la voce di un amico dei Campbell, originario dei Paesi Baschi, che trascorse alcuni anni nell’isola e la cui voce intona canti e preghiere in euskera. Infine, “Ciobair An Lasa”, che si traduce con “Custode della fiamma”, è l’unica canzone autografa, composta dalla Mackenzie per il suo master in songwriting e dedicata a Magda Sagarzazu, la prima archivista di Canna House scomparsa nel 2020 e grande ispiratrice per la stessa musicista, di cui è stata amica. La valorizzazione delle fonti e del patrimonio culturale va di pari passo con la volontà di ricordare figure della cultura tradizionale orale di quelle terre, che hanno lasciato un'eredità inestimabile di canti gaelici da cui apprendere ancora oggi. Un disco documento, pieno di umanità e di sensibilità, un omaggio alla dedizione e passione dei due folkloristi ma, soprattutto, un incontro tra grandi voci, di ieri e di oggi, distanti ma che ci parlano ancora: occorre praticare la memoria.

Tac an Teine- Puirt a Beul.mp4 from Fiona Mackenzie on Vimeo.

Ciro De Rosa

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