Guo Gan – Guo Gan “Swordmen” Trio (Felmay, 2022)

Dell’erhu (fidula cinese a due corde suonata in posizione verticale) Guo Gan, di residenza francese, è un illustre strumentista. È un concertista e compositore di colonne sonore dalla corposa discografia, che ci ha abituati ad attraversamenti di generi e a collaborazioni con musicisti provenienti da svariate parti del mondo (qui abbiamo parlato del suo precedente incontro, inciso per Felmay). Per questa nuova produzione, sempre per la label monferrina, il maestro si presenta in trio, denominato “Swordmen Trio”, insieme Liu Yi Qing (pipa e voce) e Chen Jiann (guzheng e voce). Il suonatore di liuto a quattro corde dalla cassa piriforme poco pronunciata proviene da una famiglia di musicisti e ha iniziato lo studio del pipa in tenera età. Trasferitosi in Francia, si è diplomato al Conservatorio di Parigi e al Conservatorio di Saint-Maur-des-Fosses diplomandosi in jazz e studiando improvvisazione presso il Conservatorio di Aubervilliers. Attivo nella diffusione della musica cinese, anch’egli è propenso a cercare l’interazione tra artisti e suoni. Il terzo compagno di viaggio è un altro raffinato strumentista dallo stile versatile con cui suona la cetra a tavola pizzicata. Nel programma gli “Swordmen” propongono dieci composizioni: alcune sono tradizionali e classici, altre sono temi originali scritti da Guo Gan. L’organico si muove sia in trio sviluppando incantevoli intrecci di corde, sia in esecuzioni soliste che esaltano tecnica e comunicativa degli strumentisti. In più, i tre si cimentano con poesie cantate riconducibili all’era della dinastia Tang (618-906), considerato da molti l’apogeo della civiltà cinese per splendore e prosperità e contraddistinto da un forte promozione e fioritura nelle arti performative, come nel brano iniziale “On the Stork Tower”, musicato da Gan sulle quartine (jueju) di uno dei più celebri componimenti di Wang Zhihuan (688–742). Con “House of Flying Daggers” il pipa è magistralmente al centro dell’attenzione, è un motivo assai popolare per solo liuto dall’andamento descrittivo che “racconta” la battaglia di Gaixia (202 a.C.). La melodia folklorica della provincia di Zhejiang, “Tea-picking dance”, ha un andamento lieve, levigato e danzante. Per contrasto, la successiva “Battle Typhoon” illumina il timbro della cetra guzheng. Il brano alterna passaggi decisi e maestosi a frasi liriche: è il tema più famoso di Chang Yan Wang, compositrice contemporanea (nata nel 1945) e suonatrice di guzheng. Composto nel 1965, rappresenta la lotta del proletariato del porto di Shanghai contro le forze della natura. Prevalgono i toni romantici nel tradizionale “Beautiful JiangNan” e in “Viewing the Waterfall at Mount Lu”, dove è cantato il testo del poeta Li Bai (701-762), uno dei massimi poeti del periodo Tang che esalta con descrizioni e metafore il paesaggio delle cascate Lushan. La bella “Cowbells in the Wind” è, invece, una vivace composizione di Guo Gan scaturita dalla frequentazione dei paesi della Normandia. “Thunder in Drought” è una melodia cantonese di origine novecentesca, presto divenuta molto popolare e interpretata da molti strumentisti. Anche “Fly (Fei Tian)” è un brano di Guo Gan, ispirato all’inestimabile arte murale delle Grotte di Mogao a Dunhuang, città del nord-ovest della Cina e tappa fondamentale lungo l’antica Via della Seta. Conclusione di assoluto virtuosismo solista per l’erhu solo di Guo Gan, che interpreta la solenne “New Horse Racing”, irresistibile tema dal profumo mongolo del compositore Hai Huai Huang, a sua volta maestro del violino bicorde, potente metafora di un destriero al galoppo nella steppa. 


Ciro De Rosa

Posta un commento

Nuova Vecchia