Yo Yo Mundi, Maurizio Camardi e Massimo Carlotto, Fondazione Longo, Castellazzo Bormida (Al) 10 giugno 2022

La seconda parte della rassegna “E a un certo punto il rosso cambiò colore”, organizzata dalla Fondazione Luigi Longo, inizia con il nuovo spettacolo degli Yo Yo Mundi “Partigiani Sempre!”, scritto e realizzato con Massimo Carlotto e Maurizio Camardi, con la regia di Velia Mantegazza e la produzione dell’Associazione Memoria della Bendicta, ANPI Cesenatico e Gioco del Mondo. “Partigiani Sempre!”, ha debuttato il 28 aprile scorso al Teatro di Cesenatico, e dopo la presentazione al “Polo del ‘900” di Torino arriva per la prima volta in provincia di Alessandria, la provincia in cui si svolgono gli eventi dell’eccidio della Benedicta raccontati nello spettacolo, la più grande strage di partigiani combattenti della Resistenza (centocinquantasette furono fucilati immediatamente nei dintorni della Benedicta e nei giorni seguenti a Voltaggio, Parodi Ligure e al Passo del Turchino, altre centinaia di partigiani furono deportati a Mauthausen).
Racconti scritti e letti da Massimo Carlotto utilizzando sovente la prima persona, come se fossero i partigiani stessi a ricordare gli eventi, che hanno colpito ed emozionato il numeroso pubblico, descrivendo luoghi e toponomastiche ben presenti nella memoria di tutti. Gli Yo Yo Mundi (Paolo Archetti Maestri chitarra e voce, Eugenio Merico batteria, Andrea Cavalieri basso e chitarre e Dario Mecca Aleina sound e tastiere), integrati dal bravissimo Maurizio Camardi ai fiati (sax, duduk e tin whistle), hanno alternato alle letture di Carlotto brani nuovi e inediti e alcune riproposizioni, dall’iniziale “Il silenzio che si sente” (estratto dall’album “La rivoluzione del battito di ciglia”). Tra le riproposizioni, non poteva mancare una bella versione di “Dalle Belle Città” (nota anche come “Siamo I Ribelli della Montagna”), uno dei pochi canti originali della Resistenza, scritto dai partigiani proprio alla Bernedicta. E’ una sorpresa invece la versione in italiano di “Viva la Quinta Brigada” (dal repertorio di Christy Moore), che serve agli Yo Yo Mundi 
per sottolineare l’internazionalismo della Resistenza raccontato da Carlotto ricordando la banda Manoukian. La parte più consistente dello spettacolo è ovviamente dedicata all’eccidio della Benedicta: toccanti i racconti di Carlotto, che vanno dagli istanti prima dell’arrivo dei nazi-fascisti, al rastrellamento e all’eccidio, fino al ritrovamento dei corpi. Racconti commoventi (come il ricordo del ventiduenne novese Marco Guareschi che con altri dodici giovani di Serravalle Scrivia andò proprio in quei giorni a unirsi ai partigiani di stanza alla Benedicta), intervallati da nuove canzoni altrettanto toccanti degli Yo Yo Mundi: l’intensa “Aironi”, la bellissima “Sei che vai su”, il cui titolo riprende una frase di Beppe Fenoglio (da Primavera di bellezza), il quasi inno partigiano “Partigiani Sempre!” composto dalla band unendo insieme alcuni stornelli trasmessi all’epoca da Radio Libertà, utilizzando lo stesso metodo con cui Liberovici e Antonicelli costruirono il brano “Festa d’aprile”. Carlotto riesce a rievocare con commozione anche altri episodi della Resistenza:
della rappresaglia nazi-fascista dell’eccidio di Tavolicci in Romagna, alle figure importantissime delle donne nella Resistenza, come la diciassettenne Germana Boldrini. Figure femminili (madri, staffette e combattenti) raccontate anche dagli Yo Yo Mundi con la bellissima “Elide”, un brano lento dall’atmosfera intima, con il tempo scandito da un metronomo in sottofondo, e lo splendido sax di Camardi. Si chiude con gli applausi del pubblico, convinto senza alcuno sforzo a cantare il ritornello di un ennesimo inedito, “La storia e la memoria”, già imparato a memoria. Brano che nel titolo racchiude l’intento dello spettacolo, e se c'è un modo convincente e coinvolgente, oggi, di raccontare la Resistenza senza retorica, non solo per mantenerne viva la memoria e il ricordo, ma soprattutto per farne capire l'importanza dei valori fondanti e la loro attualità, forse e proprio il modo scelto da Yo Yo Mundi e Massimo Carlotto con questo spettacolo. 


Giorgio Zito

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