Naked – Srećna tuga (NarRator Records, 2022)

Si tratta di musica cinematica, ricca di interessanti colori sonori, rigogliosi o taglienti. Adornata da emozionanti unisoni e da una ritmica sempre efficace, spesso’giocosa, piacevole e solo occasionalmente 'pesante' e 'cupa' (“Istina će izaći na videlo”, “Južna kapija”). Le immagini evocate dai suoni del quinto album della sempre più importante band serba Naked sono per lo più legate al movimento. L'autista tiene le mani sullo sterzo mentre il paesaggio passa velocemente. È pensieroso e porta con sé il peso di una vaga tristezza... Ebbene, questo album, in realtà, è una storia di viaggi e dei sentimenti ad essi associati. Non si tratta di una vacanza estiva per la quale una famiglia felice si sta preparando, mettendo in valigia camicie, vestiti e giocattoli. Questo è un viaggio di musicisti, da una città all’altra, da un locale all’altro... Il musicista ama il suo lavoro, insegue il suo sogno e gioisce con i suoi compagni della band, che da tempo sono diventati veri amici. Ma il musicista può essere lontano dalla sua famiglia e dalla sua casa troppo spesso e troppo a lungo. Pertanto, questo album è anche una particolare storia d’amore. È la felice tristezza che Naked ha sempre portato con sé. Se finora è stato un filo latente nella carriera della band, iniziata nel 2007 a Belgrado, qui è venuta alla ribalta ed è diventata un’idea trasparente. La malinconia slava, diranno alcuni, mescolata al temperamento balcanico, diranno altri, si è fusa con vari generi (rock, punk, jazz, free jazz, funk, musica classica), che i membri dei Naked hanno coltivato individualmente fin dalla giovane età. Ecco perché la loro espressione musicale è così stratificata, complessa e intrigante, ma anche molto orecchiabile e riconoscibile! I Naked hanno un suono proprio, che è andato gradualmente sviluppandosi e crescendo nel corso della loro discografia, rendendo ogni album successivo organicamente costruito su quello precedente. Come “Srećna tuga su Yes” (2018), ad esempio. Naked rivela sempre un suono solido e compatto e una fruttuosa autorialità, espressa in composizioni originali che migliorano e maturano nel tempo, aggiungendo al tutto un’improvvisazione integrata. Anche gli elementi balcanici, persino l’Epiro (si ascolti il clarinetto in “No Pressure”), sono evidenti e importanti, contribuendo alla particolarità della band nel panorama della world music. Allo stesso tempo, i Balcani non sono mai stati un cliché nella musica dei Naked. Un’altra caratteristica dell’album è sorprendente: i Naked sono una band che ‘canta’! “Srećna tuga” (che significa “Tristezza felice”) è piena di melodie incantevoli, suonate in modo fantasioso. Felix Mendelssohn si sarebbe sicuramente tolto il cappello ascoltando le loro dodici canzoni prove di parole: allegre e vivaci (“Belmondo”, “Ti si sada daleko”, “Stan ljubavi”, “Pada mrak” e “Ubava”), un po’ chill-out (“Patos”), malinconiche e nostalgiche (“Neka suze prestanu”, “Zauvek voleću te”), psichedeliche (“No Pressure”) o all'incrocio tra sogno e ansia (“Beduin”). Il violino (Đorđe Mijušković), i sassofoni e il clarinetto (Ivan Teofilović e Petar Hristov) si alternano o si uniscono nel ruolo di "cantanti", mentre un eccellente, stimolante e molto inventivo intreccio di basso (Branislav Radojković) e batteria/percussioni (Goran Milošević) li aiuta a rappresentare lo stato di eccitazione, gioia e tristezza. La stagione dei viaggi estivi è alle porte. So che l'album “Srećna tuga” sarà ascoltato continuamente in macchina durante il viaggio con la mia famiglia. Tuttavia, questo non è un “album estivo” né io sono una fan della “musica estiva”: il punto è che questo disco pieno di ritmo si sposa benissimo con la guida. Tuttavia, il fenomeno del movimento porta con sé anche un senso nascosto di transitorietà... Un album davvero molto maturo.


Marija Vitas

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