“Nel 1995 avevo tredici anni e per la prima volta ascoltai il tempo 7/8. Era l’Along Came Jazz Festival di Tivoli e la Italian Instabile Orchestra eseguiva uno speciale arrangiamento di Ergen Deda del bulgaro Petar Liondev. Ne fui scioccato. Da allora quel suono non mi ha più abbandonato. Si era infatti aperto uno squarcio dentro di me, e non fuori di me. Tutto ciò che negli anni a venire ho scoperto dei Balcani l’ho infatti vissuto come qualcosa che mi appartenesse, che risiedeva già dentro di me, nel mio DNA ancestrale. La Puglia è divisa, o unita, dai Balcani per mezzo del Mar Adriatico. E’ una zona del Mediterraneo che nei secoli è stata molto connessa. Tutto torna, dunque”. Così scrive Livio Minafra nelle note di copertina che ci introducono a “Round Trip Apulia Balkans” album inciso in duo con la fisarmonicista greco-ukraina Eugenia Cherkazova, docente di fisarmonica al Conservatorio Čajkovskij di Kiev, con la quale ha compiuto un interessante viaggio spazio/tempo, andata e ritorno tra la natia Puglia e i Balcani. La fisarmonica della musicista ukraina incontra, così, il pianoforte del musicista ruvese che suona come un cymbalom rumeno e coniuga gusto melodico e dimensione percussiva. Insieme ci regalano otto brani, composti da Minafra, e registrati dal vivo nel corso dei live act del duo in tre festiva pugliesi: Wanda Landowska 2018, Euterpe Festival 2018 e Talos 2019. L’ascolto ci conduce sulle rotte dell’Adriatico, quelle percorse dai commerci così come dalle culture e che hanno unito in un legame profondo la Puglia, porta d’Oriente, con i Balcani. L’ascolto svela intriganti architetture musicali cameristiche in cui jazz, improvvisazione e musica contemporanea danno vita ad un universo sonoro intenso e profondo e nel contempo leggere e festante. Il perfetto interplay tra i due strumentisti vede la tarantella incrociare la musica balcanica e il jazz disegnando traiettorie imprevedibili e geografie immaginifiche in cui non esistono limiti e barriere all’esplorazione di nuovi territori musicali. Si parte con la spettacolare “Danza Tartara” che vede alternarsi suggestivi spaccati solistici e travolgenti climax dialogici in un flusso travolgente ed entusiasmante. Se particolarmente originale è la brillante riscrittura della “Tarantella di Kircher”, di grande suggestione poetica è l’elegiaca “Lacrime Stelle” con la sua tessitura densa di romanticismo e passione. Si prosegue volgendo ancora una volta lo sguardo alla tradizione popolare con la superba “Tarantella di Ruvo”, mentre “Zefiro Torna” tocca il cuore con il suo elegante lirismo. “Boomerang” ci riporta alle atmosfere balkan con la fisarmonica e il pianoforte a rincorrersi lungo la linea melodica facendo da preludio alla gustosa “Tarantella di Rossini” proposta magistralmente dal duo. Chiude il disco “Tarar Mix”, un imperdibile remix del brano di apertura che lascia intravedere un auspicabile sviluppo del duo nelle intersezioni con l’elettronica. Assolutamente consigliato!
Salvatore Esposito
Tags:
Suoni Jazz