Supertrio composto dallo specialista delle corde Alessandro “Asso” Stefana (chitarre elettriche e acustiche, lap steel, mandolino, banjo), Danilo Gallo (basso) e Zeno De Rossi (batteria), i Guano Padano sono una delle formazioni più intriganti nate, nell’ultimo decennio, nella scena musicale italiana. Nel loro universo sonoro, infatti, convergono la roots music, il blues, il jazz e le colonne sonore di Morricone, dando vita a suggestive strutture musicali aperte verso i territori dell’avanguardia e dell’improvvisazione. Recentemente Danilo Gallo, rispondendo alla domanda con la quale gli veniva chiesta un’immagine che definisse il gruppo ha affermato: “Mi piace utilizzare la metafora della zattera che continua a fare su e giù in continuazione dall’Italia agli Stati Uniti.La cultura italiana ed europea attraversa l’oceano Atlantico, sbarca laggiù e viene a contatto con la cultura americana. Si incontra, si scontra, si colora, si arricchisce, si trasforma e poi ritorna. Per poi subito dopo ripartire. In un processo infinito di infinite traversate in barca. Del resto al mondo siamo tutti figli di una traversata in barca. Di incontri e rimescolamenti…”. Tutto ciò è facile riscontrarlo ascoltando in sequenza i loro dischi, dall’esordio omonimo del 2009, passando per “2” del 2012 e “Americana” del 2014 nei quali hanno progressivamente sviluppato una riconoscibile cifra stilistica in cui la musica americana è la base di partenza per una ricerca sonora a tutto tondo, volta ad esaltare l’aspetto narrativo ed evocativo della musica, in cui non manca un pizzico di irriverenza. A sette anni di distanza da “Americana”, li ritroviamo con il sorprendente “Back and Forth”, disco che raccoglie quattro brani, incisi durante il primo post lockdown dell’estate del 2020 con la partecipazione del cantante e polistrumentista Sam Amidon (voce, banjo, violino, chitarra acustica) a cui si è aggiunto Bill Frisell alla chitarra elettrica con il quale avevano condiviso già il palco, durante un’edizione di qualche anno fa del JAZZMI. L’incontro con Amidon, invece, risale al 2019 come ha rivelato Gallo: “Avevamo fatto alcuni concerti a fine 2019 con Sam, un artista che ammiriamo e che seguivamo da tempo, suonando i suoi pezzi in stile Guano Padano e, dopo quel tour, ci siamo ripromessi di fare di nuovo qualcosa assieme”. L’ascolto si apre con “Prairie avenue cowboy”, uno strumentale inedito di Paul Motian, storico batterista di Bill Evans scomparso un decennio fa, nel quale cui spicca il dialogo tra la chitarra di Bill Frisell e quella di Stefana, supportato magistralmente dalla batteria di De Rossi e dal basso di Gallo. Si prosegue con il roots rock acustico dell’epica ballad “Cereno”, ispirata al racconto di Herman Melville, tradotto da Cesare Pavese, e cantata da Amidon che è protagonista anche della successiva “Short Life”, un traditional rielaborato in una evocativa versione notturna. Chiude il disco il sontuoso medley di ben dieci minuti in cui ascoltiamo in successione “Tokyo”, “Jack Frost” e il traditional “Sugar Baby” in una cavalcata in crescendo che spazia dalle atmosfere spaghetti western al surf per toccare il bluegrass degli Appalachi. Malgrado la durata ridotta, “Back and Forth” è un disco da non perdere magari nell’edizione in vinile che aggiungerà certamente maggiore godibilità ai suoni vintage dei Guano Padano.
Salvatore Esposito