Dumi-Maichi-Na Chi-Maraire & Nyunga Nyunga Mbira – Tichazomuona (Nyami Nyami, 2022)

La musica per mbira è fra le gemme preziose dello Zimbabwe e conta poche registrazioni ad opera di pionieri che si contano (quasi) sulle dita di una mano: Cosmas Magaya, Beulah Dyoko, Stella Chiweshe, Chartwell Dutiro, Ephat Mujuru, Dumisani Maraire. Di quest’ultimo, l’etichetta parigina Nyami Nyami ha il grande merito di aver ripescato dal catalogo Gramma “Tichazomuona”, disco imperdibile registrato negli Shed Studios col produttore A.K. Mapfumoche e ripubblicato in vinile a inizio maggio, dopo aver rimesso in distribuzione ad ottobre l’album di Robson Banda “Soweto”. “Dumi” nasce nel 1944 a Chakohwa, villaggio della regione Mutambara, nella parte orientale dello Zimbabwe, allora colonia inglese col nome di Rhodesia. La sua formazione musicale comincia fin da bambino all’interno della famiglia e lo spinge ad iscriversi nel 1966 al Kwanongoma College of Music a Bulawayo dove studia la mbira nyunga nyunga e la marimba. Nyunga nyunga è il nome della mbira a 15 note/lamelle che prende il nome da una comunità locale. Il diffondersi del potere coloniale e dei missionari cristiani nei territori shona dello Zimbabwe andava di pari passo con la demonizzazione della mbira e la sua messa al bando. Divenuta un simbolo della resistenza al colonialismo, solo dopo l’indipendenza, raggiunta nel 1980, la musica mbira comincia a ricevere l’attenzione della radio e della televisione. Alla fine degli anni ’60, Dumisani Maraire si era quindi trasferito negli Stati Uniti dove aveva messo a punto una notazione che assegna un numero a ciascuna nota sulla mbira nyunga nyunga mbira. “Chemutengure”, con questo sistema didattico, divenne una delle canzoni che hanno avvicinato molti musicisti alla musica mbira, anche grazie ai suoi corsi al Dipartimento di etnomusicologia dell’Università di Washington fra il 1968 e il 1972 e all’Evergreen State College ad Olympia negli anni ‘70, oltre ai tour nelle regioni del Pacific Northwest e della British Columbia con i gruppi di marimba che ha contribuito a fondare. Insieme alla moglie Mai Chi, Maraire tornò in Zimbabwe subito dopo l’indipendenza, nel 1982, dove contribuì a sviluppare i corsi e le ricerche di etnomusicologia all’Università dello Zimbabwe. Nel 1986 la coppia registrò il primo album, “Tichazomuona”, coinvolgendo anche la figlia Chiwoniso, allora una bambina di dieci anni, come cantante nel terzo brano, quello che dà il titolo al disco. “Quando un musicista suona la mbira non la sta suonando per far piacere alle persone, o per esibirsi. Quel che fa è intavolare una conversazione con un amico. Insegna cosa fare all’amico e l’amico insegna a lui cosa fare. La mbira è uno strumento vivo”. Non è dunque un caso che la copertina del disco riporti quattro nomi: quelli della famiglia Maraire e quello della mbira nyunga nyunga. Un filo doppio lega questa musica alla Nyami Nyami: Charles Houdart e Antoine Rajon fondarono l’etichetta discografica per lanciare “Zvichapera”, canzone che Mai Chi registrò con loro nel 1997, poche settimane prima di morire, due anni prima del marito. Purtroppo, anche Chiwonisho è morta prematuramente nel 2013, ma non prima di aver lasciato un’impronta significativa sulla musica della sua terra. Le otto tracce di “Tichazomuona” ci restituiscono l’intensità di questa musica che combina il suono delle lamelle intonate con quello delle voci e delle percussioni e rimanda al contempo ad una intimità familiare e alla dimensione spirituale attraverso il dialogo con gli antenati. 


Alessio Surian

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