Open To The Sea – Watering A Paper Flower (Fluid Audio/Facture, 2021)

A due anni da “Another Year Is Over, Let’s Wait For Springtime”, gli “Open To The Sea” ritornano con “Watering A Paper Flower”, un album che prosegue le affascinanti ricerche sonore iniziate con l’esordio omonimo del 2017. Le relazioni tra fonti provenienti dal mondo reale (field recordings) e fonti artificiali (ovvero prodotte dall’uomo), sono il cuore del nuovo progetto, in particolare l’idea di un “paesaggio” nel quale tali sorgenti possano interagire, quasi confondersi, sino a creare un “ecosistema sonoro” in continua evoluzione, luogo di memoria, identità e nostalgia. Gli otto brani del disco, registrati tra Venezia e Milano, sono condotti quasi esclusivamente dal suono del pianoforte accompagnato da violoncello, tromba, batteria ed elettronica, in una peculiare fusione tra modern classical e ambient elettro-acustica. Ogni fonte (apparentemente decontestualizzata), acquisisce un significato nuovo associata alle musiche, caricandosi di dolcezza e nostalgia uniche. Il canto in lontananza di “Shallows Of The Black Sea” ne è un perfetto esempio, così come i frammenti di dialogo accompagnati da violoncello e pianoforte di “It Comes, Ineluctable”. Questo mélange di suoni, parole e riverberi naturali, permette all’ascoltatore di immaginare e interpretare una realtà possibile mobilitando la fantasia. La lunga “If One Moment Could Be My Entire Life”, inoltre, con la sua atmosfera rarefatta e la caratteristica successione di lenti arpeggi pianistici, sembra quasi omaggiare “In A Landscape” di John Cage che non a caso, grazie alla liberatoria affermazione : “Tutto è musica”, contribuì a ridefinire totalmente i concetti abituali di ascolto e musica. Da quel momento, il mondo reale, i suoni della nostra quotidianità e della natura, diventarono materia d’indagine diretta per i compositori sino ai giorni nostri. In definitiva, “Watering A Paper Flower” è davvero un ottimo lavoro, intenso e ricco di piccoli dettagli che riescono a condurci proprio dentro al “paesaggio multidimensionale” ed emotivo creato dai sound artist Enrico Coniglio e Matteo Uggeri. “Senti con le tue orecchie, ascolta col tuo cuore” diceva Pauline Oliveros. Credo che sia l’invito migliore e più sincero per cogliere e apprezzare appieno l’essenza di questa collaborazione.

 

Marco Calloni.

Posta un commento

Nuova Vecchia