Giovanni Falzone/Glauco Venier – Dialogo Espressivo (Auditorium Parco della Musica Records, 2021)

Trombettista curioso e in grado di muoversi attraverso ambiti sonori differenti, dalla classica al jazz orchestrale passando per la musica contemporanea, Giovanni Falzone è noto al pubblico per la consolidata collaborazione con Francesco Bearzatti nel Tinissima Quartet e l’esperienza in ambito jazz rock con il quartetto Mosche Elettriche e i diversi progetti come solista nei quali non mancano incursioni nella sperimentazione e gli incroci con altre forme artistiche. Il suo nuovo album “Dialogo Espressivo” nasce dalla collaborazione con Glauco Venier, talentuoso pianista friulano, formatosi tra gli studi sotto la guida di Franco D’Andrea e gli Stati Uniti, nel cui percorsa artistico spiccano la fortunata esperienza in trio con Klaus Gesing e la cantante britannica Norma Winstone e la sua opera prima “Miniatures” del 2016. In una recente intervista, il trombettista siciliano ha raccontato la genesi di questo nuovo album ha rivelato: “Il 20 agosto 2019, in occasione dell’ottantesimo compleanno di Enrico Rava, ho iniziato, proprio a partire da un brano a lui dedicato, a scrivere una serie di nuove composizioni con l’idea di registrarle con un pianista che amo molto: Glauco Venier”. Fra agosto e novembre dello stesso anno, Giovanni Falzone ha completato la scrittura del disco, animato dal desiderio di cristallizzare in musica un ben preciso momento della sua vita e del suo percorso artistico, ma anche dall’esigenza di riscoprire l’essenzialità della melodia e del suono acustico, e di rendere omaggio ad altri due strumenti seminali per la sua formazione come Kenny Wheeler e Tomasz Stanko. L’incontro in studio con il brillante approccio pianistico di Venier ha dato vita ad una perfetta alchimia sonora che esalta la potenza evocativa e il lirismo della tromba di Falzone e con essa le sue strutture melodiche delle sue composizioni. Come lascia intendere il titolo programmatico, il disco è un un viaggio attraverso dieci brani in cui si attraversano atmosfere, ritmi, melodie e stili differenti che, nel loro insieme, compongono un universo sonoro di grande suggestione. L’ascolto svela, così, le dinamiche dell’incontro tra la tromba di Falzone e il pianoforte di Venier che si muove, ora nell’alternarsi nel tracciare le linee melodiche e i temi, ora in spaccati dialogici serrati in cui si concentrano improvvisazioni, variazioni e improvvise deviazioni di percorso. Ad aprire il disco è la raffinata melodia de “Il viaggio di Pero” a cui seguono l’evocativa “Laila” e la brillante “L’equilibrista” in cui spiccano le ricercate scelte timbriche di Venier al pianoforte. Se “Il poeta del silenzio” rende omaggio ad Enrico Rava partendo dagli stilemi tipici del suo approccio alla tromba, la successiva “Kenny” è dedicata a Kenny Wheeler del quale viene posto in evidenza il serrato approccio ritmico. L’immaginifica narrazione delle riflessive “Come stelle in terra” e “L’attesa sospesa”, ci conducono verso il finale in cui fanno capolino la ballad “La pulite de Octobre” e gli echi di tango che risuonano in “Rio de la Plata”, ma c’è ancora tempo per il ricordo di Tomasz Stanko in “Song for Tomasz” in cui spicca il sontuoso solo di Venier sul finale e quel piccolo gioiello che è “La danza delle foglie rosse” che suggella un disco appassionante, nel quale si incontrano mondi e stili differenti, consentendoci di viaggiare attraverso il passato, il presente e il futuro del jazz. Da ascoltare con attenzione.
 

Salvatore Esposito

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